“Esprimo la mia solidarietà alla giornalista del PaeseRoma Francesca Romana Cristicini, la libertà di stampa deve essere sempre tutelata” così il Senatore della Lega William De Vecchis ed il Consigliere Fabrizio Santori della Lega
Giovedì 20, ore sei di mattina, Circolo Futurista di Roma. E’ ancora buio quando la nostra inviata, Francesca Romana Cristicini, arriva nel luogo dove la redazione è stata avvertita che ci sarà uno sgombero. Non è un centro sociale, né un’occupazione dove spacciano, stuprano o giovani ragazze muoiono per overdose, è un circolo culturale che fa sociale come ad esempio distribuzione alimentare
Accade tutto velocemente, forse troppo, alle prime luci dell’alba è possibile vedere a terra ciò che rimane di una guerriglia urbana, come i manganelli spaccati sui manifestanti, mentre il fumo dei lacrimogeni lanciati si dirada e la nostra inviata ferita si dirige al pronto soccorso per ricevere le cure
Questa la sua testimonianza che nessuna testata maggiore ha voluto riportare
“Ieri mattina mi trovavo presso il Circolo Futurista dove ero stata inviata dal mio giornale come reporter per documentare lo sgombero da parte della polizia di stato contro gli occupanti. Io riprendevo da un lato tutto quello che stava accadendo. C’è stata una contrattazione iniziale, come sempre accade in queste situazioni e il tentativo di mediazione di Luca Marsella, esponente di CasaPound Italia, con la Polizia che non voleva in nessun modo ascoltare gli occupanti o aspettare il senatore William De Vecchis della Lega che Marsella diceva sarebbe arrivato a momenti, e così è stato ma a sgombero avvenuto.
Io mi sono trovata tra le due parti che stavano parlando quando, improvvisamente, la polizia, la Digos e i suoi dirigenti hanno cominciato la carica – anche se le parti erano veramente a stretto contatto perché stavano dialogando fino a qualche secondo prima. Io mi trovavo davanti a un agente della Celere e ho dichiarato più volte che ero della stampa, che avrei ripreso tutto e l’avrei pubblicato sul giornale e io ho la sensazione, assolutamente personale, che la manganellata sia partita proprio per evitare che io continuassi a riprendere un qualcosa che loro volevano che non venisse fuori e che non si sapesse di tutta quella violenza, quella veemenza che loro stavano utilizzando
Quindi io ero li a dichiarare il mio diritto di cronaca, diritto sancito dalla costituzione, diritto d’informare, diritto a pubblicare tutto ciò che è collegato a fatti e avvenimenti di interesse pubblico o che accadono in pubblico e ricordo che il diritto di cronaca è incluso nell’ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione del pensiero. Ora davanti alla Celere, una donna minuta di un metro e sessanta per 40 chili non impensierisce sicuramente un Celerino in assetto di antisommossa, quindi con casco, manganello e scudo, a cui bastava allontanarmi spingendomi anche solo con lo stesso e io sarei volata via…anche se, sottolineo, era mio diritto essere li come stampa.
Invece c’è stata proprio la volontà di dolo: questo non è un atto di colpa, ma un atto di dolo, poiché l’agente prima di sferrarmi il colpo mi ha guardato negli occhi, donna e disarmata. Io sono stata manganellata sulle mani, mi è stato spaccato il cellulare, attrezzatura con cui lavoro, fratturato un dito e ho riportato una lesione da punti che non mi hanno potuto mettere perché impossibilitati essendo parte offesa anche un unghia sbriciolata, tutto questo perché loro non volevano che io documentassi ciò che stava accadendo e mentre io dichiaravo che ero della stampa – tra l’altro i dirigenti della Digos mi conoscono benissimo perché sono spesso in piazza a fare il mio mestiere di reporter, non sono confondibile e sanno chi sono tanto da chiamarmi per nome e cognome – non si sono sbagliati.
E comunque, anche se fossi stata una dimostrante questa rimane una violenza gratuita perché una donna che fa una ripresa e con le mani alzate non può essere manganellata, non rappresentando nessun pericolo per gli agenti della polizia. Tanto è vero che dopo mi sono girata verso la telecamera della Digos che riprendeva tutto dicendo che era una vergogna e che come reporter qualora la magistratura mi chiamerà produrrò dei video dimostranti l’aggressione gratuita della polizia verso di me ricevendo anche un “mi dispiace” da parte di un dirigente della Digos.
Dopo aver ricevuto le cure dal pronto soccorso, un dito fratturato e lesioni sub ungueali, sono andata a denunciare l’accaduto ed ora aspetto la solidarietà ed una forte presa di posizione da parte di movimenti ed associazioni a tutela delle donne perchè quello che ho subito non è solo una lesione alla mia persona e alla mia professione ma una violenza di genere, in quanto donna, e magari aspetto anche che il mainstream mi contatti se è vero che vogliono diffondere la verità, visto che nessun collega di grandi testate si è interessato a chiamarmi per sapere come sono andati realmente i fatti. L’unica solidarietà che ho ricevuto ad oggi è stata quella del Senatore delle Lega William De Vecchis e del Consigliere della Lega Fabrizio Santori che ringrazio”
Nei video qui linkati la testimonianza a caldo della report e il suo appello
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