Sorveglianza speciale per Salvatore Buzzi. Ad annunciarlo è lo stesso ‘ras delle cooperative’, condannato nel processo ‘mondo di mezzo’, spiegando che il provvedimento notificatogli dal tribunale per le misure di prevenzione di Roma ha una durata di due anni e mezzo e che i suoi avvocati, Alessandro Diddi e Pier Gerardo Santoro, ne chiederanno l’annullamento. “Come temevo e non inattesa è giunta la notifica per le misure di prevenzione personali – scrive Buzzi in una dichiarazione – Due anni e mezzo di sorveglianza speciale che hanno i seguenti obblighi: dimora in casa dalle 21 alle 7 del mattino, dimora nel comune di residenza, presentazione una volta a settimana alla stazione dei carabinieri, ritiro della patente e obbligo di cercarsi un lavoro. Le misure di sicurezza personali mi erano state proposte in quanto accusato di essere il capo di una associazione mafiosa che poi si è sciolta come neve al sole, ma sono purtroppo rimaste, perché, come da tempo spiega urbi et orbi il mio amico Pietro Cavallotti, si applicano anche nei confronti di persone che vengono assolte o addirittura mai processate. Le misure di sicurezza personali non sono altro che un addentellato delle misure di sicurezza patrimoniali, quelle necessarie per espropriarti il tuo patrimonio, nel mio caso: le cooperative che avevano un patrimonio di oltre 30 milioni di euro e davano lavoro a 1300 persone, miseramente fallite, come noto, e due appartamenti e altre proprietà con la motivazione che i redditi derivanti dagli stipendi percepiti dalle cooperative fossero tutti illegittimi. Misura questa, ovviamente, applicata soltanto a me”.