L’Associazione dei ristoratori veneti dice basta alle restrizioni che, da due anni, stanno mettendo in ginocchio un’intera categoria e lancia l’hastag #bastatutto.
«Pensiamo alla Francia, dove adesso il green pass serve solo per andare in ospedale e la mascherina per viaggiare sui trasporti pubblici: la ristorazione non è intaccata. Qui in Italia il 31 marzo si esce ufficialmente dall’emergenza ma l’unica differenza per bar e ristoranti è che non servirà più il Green pass per consumare all’esterno. Fino al 15 aprile è addirittura confermato il Super green pass all’interno, mentre restano l’uso della mascherina e l’onere dei controlli scaricato sulle imprese», si legge nel comunicato diffuso agli organi di stampa.
«Ristoratori Veneto ha sempre ribadito la natura economicida sul piano aziendale e antiscientifica sul piano sanitario dell’obbligo di Green pass nei locali. Già da adesso comunichiamo al Governo, quindi, che dal 31 marzo decade per noi ogni norma emergenziale. Continueremo a fare il nostro lavoro come prima del Covid, cioè prima che la politica iniziasse a impoverire sistematicamente le nostre attività e la loro stessa natura, ch’è fatta in primis di relazione. Il mantenimento delle norme emergenziali coincide con il periodo in cui l’Italia dovrebbe veder ripartire il turismo, con il comparto ricettivo piegato anch’esso da due anni di restrizioni e bisognoso di tornare a ritmi e dinamiche di lavoro normali. », aggiunge Alessia Brescia, portavoce dell’associazione.
In conclusione, da fine mese, 5mila fra baristi e ristoratori del Veneto non richiederanno più la carta verde ai clienti e non chiederanno nemmeno più loro di indossare la mascherina.
Tristano Quaglia