Giovanni Melillo, attualmente capo della procura di Napoli, è il nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Lo ha nominato il plenum del consiglio superiore della magistratura, con tredici voti. Ha prevalso rispetto agli altri due candidati proposti dalla commissione: il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri che ha avuto sette voti, e l’aggiunto della Dna Giovanni Russo che invece ne ha ottenuti cinque. Melillo prende il posto di Federico Cafiero De Raho, in pensione da febbraio scorso.
La nomina – dunque – è avvenuta alla prima votazione e non è stato necessario il ballottaggio, come ipotizzato alla vigilia tra Melillo e Gratteri. A favore di Melillo hanno votato i cinque togati di Area e i tre di Unicost, i vertici della Corte di Cassazione, il primo presidente Pietro Curzio e il procuratore generale Giovanni Salvi, i laici Alberto Benedetti e Filippo Donati, M5S e Michele Cerabona, Forza Italia.
In magistratura dal 1985, Melillo, (nella foto, n.d.r.), è stato prima pretore a Barra; poi, a Napoli dove nel 1991 è stato sostituto procuratore. Dopo un periodo fuori ruolo a partire dal 1999 come magistrato addetto al Segretario generale della Presidenza della Repubblica, dal 2001 al 2009 è stato sostituito alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, svolgendo funzioni requirenti di coordinamento investigativo nazionale in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso, riciclaggio, narcotraffico, delitti collegati a appalti pubblici, cooperazione internazionale, stragi terroristiche. Nel 2009, è tornato a Napoli con le funzioni di procuratore aggiunto. Dal 2014, è stato di nuovo collocato fuori ruolo per svolgere l’incarico di capo di gabinetto al ministero della Giustizia, con il guardasigilli Andrea Orlando. Infine, nel 2017 è stato prima sostituito pg a Roma, e poi nominato – ad agosto – alla guida della procura di Napoli.
(Adnkronos).