La storia di Lidia, violinista esclusa dal Premio Lipizer: “Io discriminata perché russa”
Lidia Kocharyan è nata a San Pietroburgo, ha 28 anni e dal 2015 vive a Bruxelles, nel cuore dell’Unione Europea. La mail inviata dai vertici del Premio di Gorizia, a firma del professore Lorenzo Qualli: “Niente di personale, speriamo possa tornare l’anno prossimo”, poi la frustrazione: “Adesso finiremo a New York per questa storia”.
Pensare a Gorizia-Nova Gorica come Capitale Europea della Cultura 2025 e leggere questa storia può avere controindicazioni o, quantomeno, provocare mal di pancia. Il Premio Lipizer, celebre e storica rassegna musicale del capoluogo isontino ha escluso dalla sua quarantunesima edizione una violinista per la sola “colpa” di essere nata in Russia. L’organizzazione sostiene che alla base della motivazione non ci sarebbe “nessuna discriminazione personale” ma al netto delle posizioni ufficiali e dei comunicati che si lasciano scrivere, Lidia Kocharyan non potrà partecipare all’evento, aggiungendo il suo caso all’ormai lunga lista di esclusioni. La linea guida che il Premio segue è quella delle altre competizioni internazionali. Alla domanda se questo atteggiamento non rappresenti un inciampo per definire le due Gorizie capitali europee, Qualli ha risposto: “Siamo nel 2022, mancano tre anni al 2025”.
“Seguendo gli esempi di altre competizioni internazionali””Ho mandato la mia richiesta di partecipazione tempo fa – così Lidia, contattata telefonicamente da TriestePrima – ma per tutto questo tempo non ho mai ricevuto alcuna risposta. Non so se normalmente mandano una conferma di ricezione, così ho inviato alcune mail all’organizzazione per sapere se ci fosse qualcosa di sbagliato. Ieri ho ricevuto questa mail (di cui TriestePrima è entrata in possesso) vuota e con solo un pdf allegato”. Nel testo si afferma che la decisione (che da bando sarebbe stata comunque comunicata non prima del 16 maggio e non oltre il 30 dello stesso mese ndr) è stata presa proprio in virtù di “esempi di altre competizioni internazionali”, insomma, seguendo l’atteggiamento e le prese di posizione che la comunità occidentale ha preso da quando Putin ha deciso di invadere l’Ucraina. Qualli dice che la violinista russa ha pubblicato solo una parte della mail. Vero, ma non è che nell’altra parte il senso finale cambi granché.
Nata a San Pietroburgo, a Bruxelles da anni “Vivo a Bruxelles dal 2015 – racconta Lidia – sono nata a San Pietroburgo e sono russa. Ho parenti in Russia, come pure in Ucraina (uno zio), ho amici da una parte e dall’altra. Per partecipare al premio Lipizer ho dovuto inviare tutti i documenti necessari, compreso il permesso di soggiorno che ho qui, dove vivo”. Da che parte stai? chiediamo a Lidia. “Dalla parte della pace, è chiaro”. Lidia non sarebbe l’unica musicista che il Premio Lipizer (intitolato alla memoria del grande violinsta goriziano) ha escluso seguendo gli esempi emersi fino ad oggi. Nonostante il bando di concorso dica espressamente che al Premio possono partecipare “i violinisti di qualsiasi nazionalità nati dopo l’11 settembre 1989” (e che Qualli dice verrà cambiato con “i Paesi in guerra non potranno partecipare” nda) al punto successivo viene spiegato come l’ammissione venga decisa “dal Comitato Organizzatore del Concorso, dopo aver esaminato e constatato la validità dei documenti presentati”. Avremo anche fatto gli europei sì, ma l’Europa, quella vera, deve ancora venire”,.
Foto gentilmente concessa dalla violinista (autore Luc Robeet)
Fonte : riproduzione integrale da Triesteprima.it, di Nicolò Giraldi del 17.05.22 – https://www.triesteprima.it/cronaca/premio-lipizer-lidia-kocharyan.html