“Sapevo che la signora Ferragni fa un lavoro molto importante, legato alla moda, ma so che tiene anche all’impegno sociale, assieme a suo marito Fedez. Sono contenta che abbia risposto al mio appello e che mi sia venuta a trovare a casa. Presto andremo assieme al Memoriale“. Lo afferma la senatrice a vita Liliana Segre, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’.
”Le ho raccontato che cos’è il Memoriale della Shoah e per quale motivo io ho voluto che fosse scritta la parola ‘indifferenza’ all’ingresso. Le ho anche detto la mia preoccupazione che quel luogo non sia abbastanza conosciuto. La Memoria va tramandata, penso soprattutto a quando non ci saranno più testimoni. – ha aggiunto Segre – Molti ci hanno lasciati, io ormai sono arrivata quasi ai 92 anni. Sono ancora vittima dell’odio, specie in rete. I leoni da tastiera sono molto accaniti contro questa donna ormai anziana, che evidentemente ritengono ‘pericolosa’. Per questo è importante il mio dialogo con una donna come Chiara Ferragni, che può aiutare ad affrontare questi temi anche con i giovani che la seguono sui social. Chi meglio di lei?”
“A me preme che siano i giovani a fare vivere la Memoria di quel che è stato, la condanna per milioni di persone che avevano la sola colpa di esser nati. E Chiara parla con i giovani. Ho saputo che la stavano già cercando dopo che era andata agli Uffizi di Firenze, cosa che aveva portato un notevole aumento delle visite da parte dei ragazzi. – ha concluso Segre – Quando lei verrà a fare questa esperienza con me al Memoriale, lo conosceranno tante persone che oggi lo ignorano, come i turisti o i passeggeri della stazione. Gli studenti arrivano perché li portano i professori in gita scolastica. A me piacerebbe che venissero spontaneamente. Chiara Ferragni serve alla causa. Capite, io sono anziana, quando la mia voce non ci sarà più, dovranno essere i ragazzi a ricordare e tramandare”.