AGI – ‘Fantasmagorico Gimbo‘, uomo-spettacolo dentro e fuori la pedana di quel suo salto in alto che tanto ha regalato allo sport italiano. Gianmarco Tamberi dopo aver ballato due anni fa con gli dei sull’Olimpo, ora balla da solo sul tetto del mondo.
Una medaglia d’oro incredibile, sensazionale, sorprendente che forse nemmeno lui pensava di conquistare. E, invece, a 31 anni ma con l’animo di un diciottenne all’inizio della carriera, il saltatore marchigiano ha messo in pedana tutta la sua esperienza, la sua tenacia (ne ha sempre avuta tanta), andando a prendersi in un colpo solo la medaglia iridata più pregiata: lui non era mai salito sul podio mondiale all’aperto e l’Italia non aveva mai vinto una medaglia iridata in questa specialità.
Il capitano della nazionale italiana di atletica leggera ha vinto grazie ad aver valicato al primo tentativo 2,36 metri a differenza dello statunitense JuVaughn Harrison che l’ha superata al secondo per la sua prima medaglia, argento, tra i grandi.
Bronzo all’amico di Gianmarco e co-campione olimpico a Tokyo, il qatarino Mutaz Essa Barshim, fermatosi a 2,33. E pensare che nelle qualificazioni l’azzurro era stato tutt’altro che perfetto, anzi, come lui aveva commentato al termine della gara, “ho fatto schifo”.
Grande ovazione al termine della gara con la canzone ‘Notti Magiche’ di Gianna Nannini risuonare al ‘National Athletics Centre’ della capitale ungherese e la festa sotto la curva da parte dei tanti tifosi italiani. Durante il giro d’onore Gianmarco ha organizzato un improvvisato tuffo nella riviera delle siepi assieme al neo campione del mondo dei 3000 siepi, il marocchino Soufiane El Bakkali, e quella dei 1500 metri Faith Kipyegon.
Tamberi, dal marzo scorso allenato da Giulio Ciotti, con l’oro mondiale ha messo a segno il triplete degli ori che lo hanno visto oro olimpico a Tokyo 2020 (nel 2021) e due volte europeo ad Amsterdam 2016 e Monaco di Baviera 2022. Il Grande Slam di ‘Gimbo’, in pedana con la barba rasata a metà tornando ‘Halfshave’, è completato anche dal titolo iridato indoor (Portland 2016) e continentale sempre in sala (Glasgow 2019).