“ISRAELE TERRA MALEDETTA. LA PALESTINA È LA VERA SHOAH”.
Una scritta sul muro di recinzione di una villa a Lavinio urla prepotentemente che l’odio lo abbiamo a casa.
Ma d’altronde come poteva Anzio mancare in qualcosa?
Ecco qui la prima scritta antisemita.
Eppure da un comune con un altissimo tasso di immigrazione, che ha investito tantissimo per l’integrazione e l’inclusione sociale non ce lo aspettavamo. Le scuole di Anzio e soprattutto di Lavinio , frazione multiculturale, da almeno quarant’anni ospitano una quantità sempre crescente di bambini stranieri, (ormai non solo seconda ma anche terza e quarta generazione. Bambini che ormai adulti sono diventati a pieno titolo italiani) e che vengono inclusi nella società in toto, senza alcuna discriminazione, con appositi percorsi interculturali per creare un senso di condivisione e di noi attraverso esperienza e conoscenze condivise. Il Trovaamico del Collodi appunto ne è un sempio.
Un Comune che sotto la guida dell’ex Sindaco Candido De Angelis ha aperto intere zone alle diverse etnie, che ha permesso una integrazione sociale importante rendendo tutte le religioni e tutte le culture altre, un’opportunità di crescita economico sociale per Il territorio. Un sindaco che ha riconosciuto, accettato e incoraggiato chi nel tessuto sociale voleva farsi conoscere e voleva trovare una seconda terra come le feste religiose Sickh con cerimonie e processioni per le vie cittadine ” Dobbiamo formare i nuovi abitanti di Anzio- dichiarava l’ex Sindaco Candido De Angelis- dobbiamo raccontargli chi siamo, cosa è Anzio e soprattutto farli partecipi della nostra storia, perché solo se ci conoscono e solo se ci conosciamo potremmo essere cittadini di Anzio”.
Ma sembra che quella Anzio tanto auspicata non ci sia più.
La Anzio di oggi di certo non poteva mancare nella spirale d’odio antisemita.
Che poi sia opera di un facinoroso o soltanto di un imbelle di certo fa male a tutti.
Fa male alle persone di religione ebraica in primis, fa male ai Cristiani che cercano di promuovere la Pace, fa male ai Musulmani moderati, fa male a tutti coloro che vorrebbero raggiungere un grado di civiltà.
Si dovrebbe prendere esempio, soprattutto gli imbecilli, dai medici che negli ospedali ebrei, Musulmani, palestinesi stanno lavorando insieme per salvare vite umane, fianco a fianco, come facevano prima della guerra. Come facevano in questa foto dell’ospedale Shaarei di Gerusalemme. Come fanno ora negli ospedali da campo
La pioggia ha reso la scritta poco leggibile, fra poco sparirà del tutto probabilmente. Quello che non sparirà è l ennesima manifestazione di un odio che sta ingoiando il mondo. Abbiamo bisogno di pace. Abbiamo bisogno di essere uomini uniti.
I fatti dimostrano che sono ancora le parole di Salvatore Quasimodo a valere: ” sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”.
Ma noi concludiamo questo articolo invitando a rimanere uomini, con delle frasi di Giorgio Gaber “Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi incominciare a dire Noi .. L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé (…) dove prevalga il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo”.