ROMA – Un incontro che è stato definito “privato e cordiale”, ma da cui di fatto non è emerso nulla di concreto: il padre di Ilaria Salis, la maestra di 39 anni detenuta e sotto processo in Ungheria con la’ccusa di aver aggredito due militanti neonazisti nel febbraio del 2023, ha incontrato questo pomeriggio i ministri degli Esteri e della Giustizia Antonio Tajani e Carlo Nordio. Ma entrambi, si spiega in una nota congiunta, gli hanno detto che da parte del governo non ci può essere una richiesta di arresti domiciliari in Italia per Ilaria, nè possono essere fatti passi per interferire con un processo in corso.
“NON SONO POSSIBILI INTERFERENZE”
“Nel quadro dell’attenzione riservata dal Governo al caso di Ilaria Salis, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, hanno ricevuto oggi separatamente il padre della connazionale, l’ingegnere Roberto Salis, accompagnato dall’avvocato Eugenio Lasco”. Così una nota di Via Arenula in cui si spiega che “i ministri hanno evidenziato che i principi di sovranità giurisdizionale di uno Stato impediscono qualsiasi interferenza sia nella conduzione del processo sia nel mutamento dello status libertatis dell’indagato”.
“SCRIVERE A UN GIUDICE SAREBBE IRRITUALE E IRRICEVIBILE”
I ministri hanno altresì rappresentato le ragioni di diritto e di fatto per cui la richiesta di sostituzione della misura cautelare presso l’Ambasciata italiana non è possibile. In particolare, il ministro della Giustizia ha rilevato che una interlocuzione epistolare tra un dicastero italiano e l’organo giurisdizionale straniero sarebbe irrituale ed irricevibile.
Tajani ha posto l’accento sui passi già effettuati dal Presidente del Consiglio con il presidente Orban e da lui personalmente con il Ministro degli Esteri ungherese per due volte, oltre alla convocazione formale dell’ambasciatore ungherese alla Farnesina martedì 30 gennaio. Nel contempo, Nordio ha prospettato l’opportunità che il difensore ungherese insista presso l’organo competente per la modifica della detenzione carceraria, condizione indispensabile per attivare la decisione quadro Ue del 2009 e quindi l’eventuale esecuzione degli arresti domiciliari in Italia.
SCHLEIN: “IL PAESE ASPETTA RISPOSTE DA GIORGIA MELONI”
“Giorgia Meloni è al governo, è lei che deve dare risposte al Paese“. Lo ha dichiarato oggi la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, invitando la presidente del Consiglio italiana e i ministri del suo esecutivo ad adoperare ogni strumento per assicurare il rispetto dei diritti durante la detenzione di Ilaria Salis, l’insegnante di scuola elementare arrestata l’11 febbraio 2023 in Ungheria con l’accusa di lesioni aggravate nei confronti di alcuni manifestanti di estrema destra.