Non contiamo nulla – spiega il senatore di Forza Italia – inutile girarci intorno, noi non contiamo niente. Si è mai vista una società in cui chi mette i soldi vede poi decidere in tutto e per tutto gli altri che quella società stessa la compongono? Noi oggi viviamo in un paradosso giuridico. Il presidente della Federcalcio viene eletto, come si dice in gergo, dai voti delle componenti. E lì, a quel tavolo, facciamo la parte dei ragazzini al tavolo degli adulti. La Lega di A marginale, quella di Serie C decisiva: ma stiamo scherzando? Queste regole non ci stanno più bene: i legali si occuperanno della parte che compete loro, ma il nostro progetto è semplice. Gravina e la sua Federcalcio si sentono blindati dal loro statuto. Noi vogliamo che la Lega di Serie A, quella composta dai club che hanno immagine, tifosi e producono il 90% del fatturato, si trasformi in qualcosa di diverso: la Lega di Serie A deve essere la nuova Premier League“.
“Sono i numeri a dire che noi non contiamo nulla: se La Lega Dilettanti unisce i suoi voti a quelli della Lega Pro, stiamo parlando della vecchia Serie C, quell’accordo è sufficiente a mettere in ginocchio qualsiasi idea degli altri club. La sintesi è banale: un club di Serie C conta più di uno di A. Una società dilettantistica più di una che gioca in Champions League. Adesso basta”.
Claudia Marciano