Si riapre il processo a Budapest, il Ministro degli Esteri: “Spero che venga assolta, lo scontro politico non la favorisce”
ROMA – Ilaria Salis di nuovo in catene. Come se il precedente polverone diplomatico non si fosse mai alzato, il processo si riapre nell’aula del tribunale di Budapest con le stesse foto che avevano fatto scandalo la prima volta. E tanta tensione all’esterno, con un gruppo di neonazisti che minaccia l’interprete della famiglia Salis, l’avvocato e gli amici, tra cui Zerocalcare.
La docente milanese è da 13 mesi in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. Mentre l’Ungheria non indietreggia e continua ad ostentare forza, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, intervistato a Sky Tg24 dice: “La signora Salis spero possa essere assolta. Anche oggi è stata accompagnata in aula in manette, anche se poi sembra le siano state tolte. Eviterei però di politicizzare la questione. A me preoccupa la cittadina Salis, non di che partito è e come la pensa. Lo scontro politico non favorisce la signora Salis”.
L’obiettivo è la scarcerazione: i suoi avvocati hanno richiesto il trasferimento in Italia o, in alternativa, i domiciliari in Ungheria.
Andrea Calandra