ROMA – Con le note di ‘Sogna ragazzo sogna‘ intonate da Vecchioni si è conclusa la manifestazione ‘Tutte le città, una piazza per l’Europa’.
L’iniziativa del giornalista Michele Serra, per chiedere più Europa, ha richiamato a piazza del Popolo migliaia di persone, 25mila secondo il presentatore Claudio Bisio. E probabilmente sarebbero potute essere molte di più. In molti infatti sono rimasti fuori bloccati dalle forze dell’ordine.
Per motivi di sicurezza sono stati chiusi i varchi dopo un’ora circa dall’inizio. Una piazza così gremita effettivamente non si vedeva da tempo, bandiere blu dell’Unione europea, bandiere della pace, dell’Ucraina, della Georgia, un paio anche della Palestina – quasi mai menzionata dal palco – e nessuna di partito come richiesto dagli organizzatori, hanno colorato la manifestazione.
Folta la presenza di partiti, tutti dell’opposizione ad eccezione dell’M5s e dei sindacati. Presenti quasi tutti i leader, dalla dem Ely Schlein, a Carlo Calenda fino Nicola Fratoianni e Paolo Bonelli. Quindi i segretari delle sigle confederali – Cgil e Uil – Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.
Tutta questa rappresentanza politico-istituzionale tuttavia, si è tenuta ai margini del palco.
Protagonista, infatti, il mondo della cultura, dell’associazionismo e dello spettacolo. Dopo il saluto iniziale di Michele Serra, si sono alternati, oltre allo stesso Vecchioni, Antonio Scurati, i video messaggi di Luciana Littizzetto e Jovanotti, il regista Paolo Virzì, lo scrittore Maurizio De Giovanni. Quindi l’inframezzo musicale di Maurizio Pagani con l’intramontabile ‘Crueza de ma’ di Fabrizio De Andrè.
Gli unici rappresentanti delle istituzioni a salire sul palco sono stati i 50 sindaci guidati dal numero 1 dell’Anci e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, oltre al primo cittadino di Roma e padrone di casa, Roberto Gualtieri.
L’evento non ha offerto una posizione omogenea su come l’Europa debba rispondere all’aggressività di Donald Trump, alla minaccia russa e alla difesa dell’Ucraina. Quindi se avvallare la corsa al riamo dei singoli stati o meno. Ma ha offerto visione d’insieme su quello su cui tutti (i presenti) concordano: Un’Europa più forte e unita, in risposta ai nazionalismi e alle oligarchie che minano l’unità dell’occidente. “Diamoci una mossa- è stato l’appello di Serra- da questa sera ci sentiremo meno soli”.
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