Il 25 Febbraio (quest’anno giunta alla quattordicesima edizione) si celebra la “Giornata Mondiale della Commedia dell’Arte” per commemorare l’atto notarile firmato il 25 Febbraio del 1545 a Padova, con cui Ser Mafio univa un gruppo di commedianti che intendevano trasformare la propria passione in professione. La compagnia fu denominata “Fraternal Compagnia” e l’atto notarile rese questo evento “l’elemento fondante del teatro moderno europeo”.
Il SAT, già ONG Consultante UNESCO per la Convenzione sul Patrimonio Culturale Immateriale, ha ideato il World Event nel lontano 2010 e lo ha promosso ed organizzato fino ad oggi. Grazie al lavoro costante di Luciano Brogi, Enzo Aronica e Mario Gallo nel corso degli ultimi tredici anni, questa straordinaria forma di teatro italiana si è diffusa in tutto il mondo a partire dal giorno della firma del documento notarile. Il SAT è stato riconosciuto dalla Commissione Italiana UNESCO, da varie Commissioni UNESCO in tutto il mondo, dagli Istituti Italiani di Cultura, dalle Ambasciate e dal Centro Italiano dell’ITI (International Theatre Institute) a seguito delle sue attività di promozione e tutela della tradizione. Il primo messaggio di auguri che ogni anno una personalità del mondo della cultura dedica a questa celebrazione fu di Dario Fo. In questa edizione l’augurio è stato affidato a Gabriele Vacis.
Ogni anno, durante il mese di Febbraio, gli esponenti della tradizione organizzano eventi su tutti i cinque continenti del globo. La programmazione comprende spettacoli, workshop sulla creazione e l’utilizzo delle maschere, conferenze e lezioni di Commedia nelle scuole elementari e superiori. Visitando il sito dell’associazione, ogni cittadino del mondo può accedere a una mappa che raggruppa tutti gli eventi organizzati anno per anno con informazioni dettagliate e una ricca documentazione audiovisiva.
Ogni edizione di una moltitudine di eventi internazionali ha scelto simbolicamente una Città Capitale come sede degli eventi principali della celebrazione. La Città Capitale per quest’anno è Bologna, con gli eventi principali della Giornata organizzati da “Fraternal Compagnia APS”. La compagnia ha portato avanti progetti culturali, sociali e artistici volti alla valorizzazione del teatro in maschera italiano sia nel nostro paese che all’estero negli ultimi 20 anni. L’edizione 2023 sarà dedicata a Eugenio Allegri, uno degli eccellenti maestri teatrali italiani e, in particolare della Commedia dell’Arte, che ci ha lasciato il 6 maggio 2022 all’età di 66 anni. Nelle 12 edizioni precedenti le capitali sono state: Bologna, Torino, Malaga, Istanbul, Padova, Sydney, La Valletta (Malta), Napoli, Santiago e Singapore.
Il consiglio d’amministrazione del SAT commenta «La Commedia dell’Arte, un modo di fare teatro e non un genere teatrale, è stata per secoli la tradizione, la nostra tradizione teatrale, che ha fatto scuola non solo in Europa, ma in tutto il resto del mondo tra la metà del XVI Secolo e la metà del XVIII Secolo. Il teatro che noi oggi siamo abituati a vedere (non molti lo sanno purtroppo) deve la sua costituzione grazie ai comici dell’arte italiani che hanno anche avuto il coraggio di fare, con la loro grande maestria nell’improvvisare il teatro, satira politica e sociale a difesa di ogni essere umano, popolo del mondo. Un modo di fare teatro che ha affascinato e stupito milioni di persone di ogni Secolo, e che ha cercato di risvegliare le coscienze degli uomini e delle donne contro le repressioni politiche, sociali e culturali delle culture dominanti di quell’epoca. Cosa che ancora oggi le compagnie di Commedia dell’Arte contemporanee cercano di fare attraverso la promozione della nostra tradizione teatrale attraverso i loro viaggi promozionali nazionali ed esteri. Purtroppo è una tradizione che subisce, oggi, l’impreparazione e l’indifferenza dei nostri politici italiani che non sono in grado di riconoscere e di far riconoscere la Commedia dell’Arte come un Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità; lotta che il SAT ha portato avanti per anni, senza riscontro o interesse nazionale da parte dei nostri politici. Le nuove generazioni di italiani non conoscono l’importanza e l’onore di far parte di questa nostra straordinaria tradizione, perché sono stati privati (così come le vecchie generazioni) della conoscenza a riguardo: dai libri di storia e dalle antologie scolastiche sono stati cancellati duecento anni della nostra storia, della nostra tradizione, del nostro onore. Forse, per annoverare la Commedia dell’Arte nell’elenco delle nostre meravigliose tradizioni italiane, bisognerebbe credere, pensare e dire, come credeva, pensava e diceva Andrea Camilleri in una sua intervista registrata nel 2005 da Luciano Brogi e Enzo Aronica del SAT (promotore e organizzatore della Giornata Mondiale della Commedia dell’Arte) che: “oggi non sentiamo la necessità assoluta della Commedia dell’Arte perché un cattivo, pessimo esempio di Commedia dell’Arte l’abbiamo quotidianamente nella politica, allora ne sentiamo meno il bisogno. Però, forse, è giunto il momento, o sarebbe più opportuno eliminare la cattiva Commedia dell’Arte e fare nascere quella buona”».
Agostino Fraccascia