Roma – Scooter sharing al centro del secondo appuntamento dell’indagine dell’agenzia Dire, che ha deciso di approfondire, con un lavoro a puntate, il ruolo che gli sharing giocano nella difficile partita della mobilità a Roma. In ogni articolo, in pubblicazione il lunedì, affittiamo un mezzo diverso per valutarne i pro e i contro. Stavolta due scooter elettrici, uno 50cc e uno 125cc, per simulare due tipologie di noleggi: il primo è uno studente de La Sapienza che viene da fuori Roma con il treno, il secondo e’ un utente che deve recarsi in centro in un giorno di sciopero dei mezzi.
LO STUDENTE UNIVERSITARIO. Il nostro studente è appena sceso alla stazione di Roma Termini e, sapendo di essere in ritardo, decide di noleggiare uno scooter per raggiungere l’Università nel minor tempo possibile. Da via Marsala a piazzale Aldo Moro impiega 5 minuti e 3 secondi pagando 1 euro 74 centesimi. Il mezzo a ruota alta rende più semplice viaggiare anche per le strade dissestate di Roma, il software di gestione dell’app è preciso e puntuale permettendo all’utente di non perdere tempo né all’inizio né alla fine del noleggio.
IN CENTRO NEL GIORNO DI SCIOPERO DEI MEZZI. Per chi non possiede un mezzo privato l’unico modo per raggiungere il centro in un giorno di sciopero dei mezzi è lo sharing. Abbiamo ipotizzato un utente che, in un giorno di sciopero, si deve recare in centro con una certa urgenza e quindi decide di affittare un mezzo sharing 125 di cilindrata. Lo affittiamo da piazza Lodi per arrivare a piazza del Popolo viaggiamo in modalità custom e
impieghiamo 21 minuti per percorrere 8 chilometri pagando 7,84 euro.
SCOOTER SHARING A ROMA. Tre sono i servizi di scooter sharing che mettono a disposizione quasi 2.000 scooter, 125 cc e 50 cc, sia elettrici che a benzina, tutti basati sul sistema free floating. Inizialmente il servizio delle aziende coinvolte copriva solo le zone centrali e semi-centrali della città, ma con una delibera, la 306/2019, la giunta capitolina ha offerto degli sconti sul canone versato nelle casse del Comune a tutti gli operatori di
sharing che avrebbero esteso il servizio alle zone più periferiche. L’inizio del lockdown ha bloccato temporaneamente l’allargamento dell’area di noleggio, ma ciò non toglie che in futuro non possa avvenire. I prezzi variano da 0,24 centesimi al minuto di Ecooltra agli 0.40 centesimi al minuto della modalità Xtra di Acciona, che può raggiungere i 100 chilometri orari.
Rispetto ai monopattini gli scooter sharing possono essere utilizzati anche per tragitti più lunghi, per quel famoso ultimo miglio che dovrebbe rappresentare l’utilizzo ottimale del mezzo. Il fatto è che, come abbiamo analizzato nella prima puntata, a Roma l’idea di usare principalmente i mezzi pubblici per poi completare l’ultimo tratto con il mezzo sharing rimane giusto un’idea. Anche perché nelle ‘zone di confine’ le aree di noleggio ricalcano i percorsi degli autobus e della metro lungo le principali direttive cittadine non entrando nei quartieri. Con la conseguenza diretta di trasformare il noleggio free floating in station based, visto che l’unica possibilità è quella di prendere lo scooter, arrivare a destinazione, mettere in pausa il noleggio per poi tornare sulla via principale per parcheggiare e terminare il servizio. Quindi spesso lo scooter sharing diventa un’alternativa all’affollamento del mezzo pubblico e alle lunghe code nel traffico spese nel mezzo privato e viene utilizzato non per fare l’ultimo miglio, ma per compiere l’intero percorso. Ciò non toglie che ci sia qualcuno che fa un uso combinato mezzo pubblico-mezzo sharing, ma è una nicchia rispetto alla mole di spostamenti giornalieri. Sia perché in genere, almeno numericamente, gli scooter nelle stazioni di scambio non possono soddisfare le esigenze della maggioranza dei pendolari, sia perché le zone servite si limitano al centro e al semi-centro. Il fatto è che Roma è grande e attraversarla da parte a parte diventa un’operazione onerosa anche utilizzando i pacchetti scontati che le diverse società mettono a disposizione. Ecco che, ancora una volta, la risposta è lo scooter privato o, per chi non è avvezzo alla due ruote, la macchina, nonostante tutti i disagi del traffico.
LO SHARING AI TEMPI DEL COVID. Per quanto riguarda l’igiene, soprattutto in tempi di Coronavirus, sugli scooter sharing sono presenti dei kit di pulizia che, generalmente, si trovano nel bauletto oltre a un sottocasco monouso, delle salviettine umidificate per la pulizia delle aree di maggior contatto e un gel idroalcolico per le mani. Alcune piattaforme, come Acciona, hanno deciso di ridurre il servizio dalle 6 del mattino alle 2 di notte proprio per avere il tempo di effettuare la sanificazione dei mezzi. Ecooltra ha deciso di rafforzare l’igiene dei veicoli e dei caschi con particolare attenzione a manopole, specchietti e bauletti; di sostituire i caschi più frequentemente; aumentare la quantità di articoli monouso come salviette e cuffiette e di monitorare. Tra gli avvisi agli utenti si legge che è caldamente consigliato: non toccarsi il viso, viaggiare con la visiera sollevata e utilizzare i guanti monouso; anche se non sono messi a disposizione dalla ditta.
Anche sulle auto sharing particolare attenzione alle sanificazioni come ha spiegato Andrea Leverano, regional operations director South West di Share Now «In Europa tutti i veicoli sono disinfettati da un fornitore appositamente incaricato. La disinfezione con specifici prodotti avviene in aggiunta alla pulizia regolare che effettuiamo sulle vetture; in media un’auto viene igienizzata quattro volte più frequentemente rispetto al normale quindi più volte durante la settimana».
Purtroppo nell’immediato post lockdown lo sharing hanno subito un calo, non drastico come i mezzi pubblici, proprio per il loro utilizzo condiviso, d’altronde come ha sottolineato Leverano «effettuare la sanificazione del mezzo dopo ogni singolo utilizzo sarebbe impossibile per ragioni logistiche, di tempi ed economiche. Per il momento abbiamo deciso di non fornire prodotti igienizzanti, stock di mascherine e guanti soprattutto per il rischio che questi dispositivi possano essere impropriamente utilizzati, sottratti o indebitamente manomessi a scapito di tutti i clienti del car sharing».
Fonte: Agenzia Dire