Mentre i paesi iniziano a riprendersi dalla pandemia Covid 19, il Regno Unito, dal 31 ottobre al 12 novembre, per la prima volta ospiterà la 26a Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26) presso lo Scottish Exhibition Centre (SEC) di Glasgow. In questa conferenza si riuniranno oltre 30000 delegati, fra cui Capi di Stato, esperti climatici e attivisti allo scopo di concordare un piano d’azione coordinato per affrontare il cambiamento climatico.
I paesi sono invitati a presentare obiettivi ambiziosi per il 2030 con la riduzione delle emissioni e il raggiungimento della neutralità carbonica entro la metà del secolo. Per raggiungere questi obiettivi, i paesi dovranno accelerare l’eliminazione del carbone e incoraggiare gli investimenti energetici rinnovabili, contrastando la deforestazione e muovendosi più velocemente verso i veicoli elettrici.
Il mondo si sta muovendo verso un futuro a basse emissioni di carbonio. Energia non inquinante, eolica e solare sono le fonti più economiche nella maggior parte dei paesi. Anche molte case automobilistiche in tutto il mondo si stanno spostando verso produzione di modelli elettrici e ibridi.
Per il raggiungimento degli obiettivi i paesi sviluppati devono recuperare 142 miliardi di dollari all’anno per il finanziamento della lotta contro il cambiamento climatico.
Durante il COP26 è necessario completare il “Regolamento” di Parigi, in sintesi le regole per l’applicazione dell’Accordo di Parigi. In base all’accordo di Parigi, tutti i paesi hanno deciso di comunicare o aggiornare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni ogni cinque anni. Il 2020 ha segnato il primo di questi cicli quinquennali, in pratica i paesi dovrebbero aggiornare i loro obiettivi per il 2030 prima dell’incontro di Glasgow.
Ricapitolando, gli obiettivi del COP26 sono:
– Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1.5°C;
– Adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali;
– Mobilitare i finanziamenti;
– Collaborare.
Chiudiamo con un quesito, ridurre le emissioni sarà davvero sufficiente o si può fare qualcosa di più? Rimandiamo la risposta alla fine della Conferenza.
Agostino Fraccascia