AGI – Rush finale per definire la legge di bilancio che sarà concentrata soprattutto contro il caro-bollette per aiutare le imprese e famiglie. Con il governo che, secondo quanto si apprende, sta lavorando anche a una norma di price cap nazionale sull’energia. La misura è alla fase di studio.
Anche in vista della riunione del Consiglio straordinario del 24 novembre quando i ministri dell’Energia dei 27 Paesi Ue torneranno a riunirsi per discutere le proposte dalla Commissione europea.
Oltre all’ipotesi di introdurre un price cap nazionale sull’energia, resta poi aperta la discussione sulla possibilità di puntare sul disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’elettricità. L’esecutivo sta studiando inoltre come modificare la tassa sugli extra profitti, calcolandola sull’effettivo flusso di ricavi delle aziende energetiche.
Un taglio di 2 punti al cuneo fiscale
L’altro cardine della legge di bilancio sarà l’intervento sul taglio del cuneo fiscale: di 2 punti per i redditi fino a 35mila euro, di 3 per i meno abbienti, con un reddito inferiore a 23 mila euro. Le risorse per finanziare il taglio dovrebbero arrivare anche dalla ‘sforbiciata’ al reddito di cittadinanza, una misura che tra sei mesi dovrebbe poi escludere gli ‘occupabili’.
Al vertice di maggioranza di venerdì scorso – presenziato dal presidente del Consiglio Meloni e dal responsabile dell’Economia Giorgetti – è arrivato l’input a trovare maggiori fondi rispetto a quelli previsti in un primo momento proprio da questa misura introdotta dal governo Conte.
Si punterà soprattutto su una stretta riguardo ai percettori per colpire i truffatori. Una delle ipotesi sul tavolo è anche quello di ridurre per alcune categorie il sussidio che verrà tolto a chi rifiuta una proposta di lavoro.
Si prevede inoltre la rivalutazione delle pensioni alte mentre sarebbe a rischio non solo la cosiddetta ‘tax Amazon’, ovvero la tassa sulle consegne a domicilio (ma non sui prodotti alimentari) ma anche l’innalzamento della web tax.
Raddoppia l’assegno unico familiare
Uno dei capitoli importanti della manovra sarà quello dedicato alle famiglie: ci dovrebbe essere il raddoppio dell’assegno unico familiare, da 100 a 200 euro, per i nuclei con 4 o più figli e 100 euro in più per i figli gemelli.
Ci dovrebbe essere un mese in più per il congedo di maternità e l’aumento della tassazione sul gioco online, anche se le risorse più ingenti si potranno ricavare – ragiona una fonte parlamentare di maggioranza – quando a fine 2023 scadranno le concessioni. Sembra tramontare l’ipotesi di eliminare l’Iva per i beni essenziali come pane e latte.
Al momento il testo non sarebbe chiuso, il Mef ci lavorerà fino all’ultimo. La linea del governo resta quella della prudenza. “I conti devono essere in ordine”, ha spiegato il premier Meloni. Il Consiglio dei ministri è previsto per le 17,30. Non dovrebbe essere anticipato da alcuna riunione di maggioranza.
Ogni dicastero sta preparando le proprie valutazioni. Il ministero degli Affari regionali punterebbe a istituire una cabina di regia per accelerare sull’autonomia, stabilendo le modalità di passaggio dal regime della spesa storica a quello dei fabbisogni. Nel collegato potrebbero arrivare, invece, i poteri per Roma Capitale.
Si amplia la platea della flat tax
Ci saranno interventi, prima in legge di bilancio poi prhttps://www.agi.it/economia/news/2022-11-20/manovra-ultimi-ritocchi-caro-energia-redditi-bassi-18898762/obabilmente successivamente con un decreto, anche riguardo lo sport, con finanziamenti agevolati con il credito sportivo per chi investe in strutture di alto livello degli sport professionistici, sia che si tratta di soggetti pubblici che privati. La manovra sarà di 32 miliardi.
Ci sarà l’estensione della flat tax per le partite Iva (dalla platea con 65.000 euro di fatturato a 85.000). Allo studio l’abbassamento dell’aliquota per i prodotti legati all’infanzia e all’igiene femminile. In tema di pensioni confermata la direzione di andare verso ‘quota 103’.
Previsto l’annullamento delle cartelle esattoriali sotto i mille euro e la rateizzazione di quelle sotto i tremila ma la Lega chiede un intervento anche più incisivo. E’ stato comunque lo stesso leader del partito di via Bellerio Salvini a sottolineare che “c’è assolutamente accordo”.
Dopo il varo della legge di bilancio in Consiglio dei ministri il Parlamento dovrà correre per l’ok definitivo. Si parte prima dalla Camera. Ma le Aule parlamentari saranno impegnate pure sul dl aiuti quater, sul decreto ministeri e sulla norma anti-rave. Con il centrodestra che presenterà un emendamento, viene riferito, per correggere il provvedimento.