Alla faccia di un settore che si vuole autenticamente smantellare dall’Italia per far posto alla Francia – è il caso già trattato di Stellantis – pare proprio che il pianeta industria e innovazione in Piemonte non voglia darla vinta a grandi logiche. Si rimbocca le maniche e potenzia il suo “sportello per l’impresa” e chiama tutto il mondo, ma anche dalla stessa Italia, chiunque voglia impiantare in una realtà dove la cultura della produzione è entrata nel tessuto connettivo della regione.
Ne è valida esemplificazione la cifra degli investimenti presenti in Piemonte. Oggi è stato presentato ufficialmente il Team Attrazione per gli investimenti in Piemonte. A fare da portavoce per la “voglia d’impresa” che non è solo locale ma ha effetti nazionali, è il presidente dell’ente regione Alberto Cirio.
Si tratta delle istituzioni che mettono insieme diverse intelligenze e capacità progettuali per verificare le prospettive degli investimenti nella regione. Chiaramente la governance sarà in mano all’ente Regione Piemonte. Partecipano e collaborano diverse associazioni di categoria nel mondo delle imprese. Anche i Comuni come le università daranno il loro apporto. Il nuovo sportello per facilitare la voglia di impresa in Piemonte vuole dare un punto di riferimento unico per risolvere le diverse problematiche insite nel progetto di chi vuole mettere in piedi un’unità produttiva. Il Piemonte ha un grande ascendente nel mondo per attrarre capitali e capacità di impresa. Contiene infatti il dieci per cento delle attività che arrivano in Italia dal resto del mondo. Ha milletrecento unità d’impresa, centocinquantamila lavoratori impiegati, quarantasei miliardi di fatturato complessivo. Cinquecento milioni sono arrivati negli ultimi due anni. Con trentasette elementi di attrazione per l’impresa, sempre la regione piemontese ha attratto nel suo territorio attività come Bulgari, Cartier, Coca Cola e Google Cloud.
I programmi europei per facilitare l’impianto di nuove attività sono stati rifinanziati fino al 2027. Oltre all’attrattiva pura e semplice ci si basa sul cosiddetto reshoring consistente nel saper rinnovare modelli e modalità produttive ma anche l’innovazione da parte di chi aveva disinvestito o si era fermato. Sempre il Piemonte vanta duecento attività che arrivano da fuori Italia che investono nel settore immobiliare, nell’aerospazio, nell’automotive e nella logistica.