Nel calcio una nuova classifica, quella delle finanze. Nella stagione sportiva conclusasi con la vittoria dello scudetto del Napoli la compagine partenopea vince anche l’altro trofeo del bilancio in ordine. E sempre in questa classifica, l’Inter è in zona retrocessione. Infatti la compagine campione d’inverno del campionato in corso, pur avendo diminuito le perdite da -140 a -85,4 milioni, ha un patrimonio netto consolidato negativo: -162 milioni. Sono saliti i debiti finanziari netti. Da 268 a 308,8 milioni. In sostanza l’Inter ha 807,4 milioni di debiti!
Il Napoli, campione d’Italia, che resta saldo al primo posto con lo scudetto cucito sulla maglia vanta anche conti in ordine. L’utile netto è di 79,7 milioni di euro. Il patrimonio netto arriva a 143,5 milioni. Al netto la posizione finanziaria è positiva per 117,3 milioni. Ma si tratta di un primato in solitudine.
Segue il Milan. Quarto nel campionato 2022-2023 ma nella stessa stagione sulla affidabilità da rendiconto finanziario si prende il secondo posto. Utile netto consolidato: 6,1 milioni. Patrimonio netto di 177,2 milioni più grande di tutti in Serie A.
Pesano le spese per tirare avanti le società: personale e costi di gestione in genere. La Juve è quella che paga di più: 282,9 milioni. Segue l’Inter con 226,9. La Roma, 173. Milan,61,9. Ma, come evidenziano i numeri, non è solo da questo che arriva la crisi.
Ma è tutto il calcio che ha bisogno di ossigeno. Oppure di una riforma radicale! Le rispettive proprietà dovrebbero decidersi di mettere mani ai portafogli. Ma, si dirà, l’aumento di capitale non è un’operazione semplice, deve essere votata dagli azionisti e poi comporta ridiscussioni che rallentano le dinamiche di un team sportivo in cui tutto deve andare di corsa. Almeno questi i pretesti per tenere lo status quo. Ma è anche vero che nelle casse di Inter, Milan e Roma sono arrivate nuove risorse nell’ultima stagione.
Meno che l’Inter ma molto aggravati sono i segni meno anche per i bilanci di Roma, Lazio e Juventus. La zebra torinese ha la perdita più alta. Anche la Lazio è in rosso per il quinto anno consecutivo. Sempre la Lazio detiene il non desiderato primato di aver addirittura peggiorato il risultato netto, rispetto all’anno precedente. Nel 2023-2022 avevano un -17,4. Nel 2022-2023 hanno un -29,5 milioni.
IL quadro generale, specialmente nei club più competitivi, segue però una riduzione di perdite pari al 65%, confrontando sempre con la precedente stagione.
L’Atalanta è però un esempio di buona gestione. A fine campionato 2023 aveva 111,9 milioni di ricavi operativi. Vanta proventi da gestione calciatori e plusvalenze di 83,5 milioni. L’utile netto è di 5,6 milioni.
Eppure le ammiraglie del nostro campionato (il solito trittico Juve, Milan e Inter) hanno, come era prevedibile, maggiori entrate. La Juventus ha più ricavi con 437,4 milioni. Ma perde anche di più, anche se in tal senso ha diminuito: da -239,3 a -123,7 milioni. Chiude il bilancio in rosso per la sesta volta consecutiva. In meno ha anche 340 milioni per debiti finanziari. Quindi si vede costretta a chiedere ai soci l’aumento di capitale per 200 milioni. Ha maggiori obblighi di autoevidenza in ogni operazione essendo quotata in borsa.
La Roma cercando anche una sorta di dissolvenza dalle attenzioni di occhi esperti della finanza è uscita dal listino di Borsa. Probabilmente è proprio questo il criterio indicativo da seguire: sollevare lo sport del football dalle regole della finanza e dare un calcio a tutto recuperando la dimensione strettamente associativa e agonistica. Ma in campo! Non in Piazza Affari.