Lo scorso 24 marzo 2024, all’età di 89 anni, è scomparso Piero Pittaro, imprenditore friulano, discendente da una famiglia di vignaioli con alle spalle ben quattro secoli di storia e titolare dell’omonima “Vigneti Piero Pittaro”, un’azienda situata a Zompicchia di Codroipo di fronte alla base aerea delle Freccie Tricolori, nel cuore delle Grave del Friuli in provincia di Udine. Una realtà fondata oltre 50 anni fa “sui sassi” e trasformata in vigneto, che è cresciuta nel tempo, e che oggi si estende su quasi 90 ettari. Piero Pittaro, un “piccolo” grande uomo dalla forte personalità conosciuto in campo enologico sia a livello nazionale che internazionale, e come lui stesso ebbe a dichiarare in una delle sue molte interviste« Quando, agli inizi degli anni ’70, dissodai queste terre aride, sassose, piene di piste in calcestruzzo che i tedeschi avevano costruito nel 1943, pur non disponendo più di aeroplani pensavo: qui farò una cantina, calata nel territorio, senza violenza architettonica. Peccato che nessuno nei secoli abbia pensato di fare un castello, una villa gentilizia, un qualcosa da conservare nei secoli. Ma qui non c’era nulla. Terra bruciata nelle torride estati. Pochi carretti di fieno. Non c’era acqua, l’irrigazione era praticamente sconosciuta. Avevo dei dubbi anch’io sulla riuscita di un vigneto. Poi visitai i vigneti sul fiume Meduna, coraggiosamente portati alla vite dal lungimirante barone De Pauli. Sassi, sassi, ancora sassi, ma l’acqua sempre a portata di mano. Stava lì, a pochi metri di profondità, bastava pomparla in superficie. Devo solo copiare pensai. Fammi povera, diceva la vite, e ti darò buon vino. Tentai, ci riuscii, fu un successo. Cominciai allora, in quegli anni difficili ma entusiasmanti, quando costruivi e producevi, non solo per te, ma per far ricrescere la tua Regione, la tua Patria, la tua Società. Il mondo stava cambiando rapidissimamente. Ciò che non è successo nei millenni di storia precedente dell’intero mondo stava succedendo ora. Il vino, conosciuto solo come bianco e nero, acetoso da marzo in poi, cominciava, con la mia generazione a prendere il fascino di qualità e di immagine che tutti noi ora conosciamo. (…) Già i sogni erano questi, ma la realizzazione del sogno è un’altra cosa».
E di sogni Piero Pittaro ne ha concretizzati parecchi durante la sua lunga vita vissuta senza timori ed indugi, coronata da innumerevoli soddisfazioni e riconoscimenti. Come ricorda il collega giornalista Claudio Fabbro in riferimento all’incontro del 16 aprile 2023 “ Piero Pittaro cittadino onorario di Bertiolo-Una vita dedicata al vigneto friuli”: « almeno tre generazioni di agricoltori, vignaioli , enologi, tanti amici e conoscenti stimano ed apprezzano Piero Pittaro , non solo quale grande tecnico ma per un impegno di decenni che, quale imprenditore privato di rilevante importanza istituzionale , ha posto al servizio del territorio e del Friuli». Piero Pittaro ha rivestito infatti il ruolo di sindaco di Bertiolo dal 1978-1983, e per ben 16 anni anche quello di direttore della locale Cantina Sociale del Friuli. Nel 1974 con alcuni amici e colleghi del tempo, fondò Assoenologi FVG e per numerosi anni è stato anche Presidente Nazionale dell’omonima associazione; ha anche presieduto l’ Ente Friuli nel Mondo, oltre che il prestigioso Ducato dei Vini Friulani, a cui Piero ha dato molto, sin dalla sua istituzione nel 1972 assieme ad Isi Benini, indimenticato giornalista RAI e promotore del Friuli e delle sue eccellenze, oltre che “anima” sin dai suoi albori dello stesso Ducato. «Di lui si può dire con tutta sicurezza che abbia sempre in sacoccia la ricetta del buonumore, della giovialità, della propensione all’appuntamento con l’amicizia che un volto e uno sguardo ancora sorprendentemente adolescenti offrono puntuale e immediata, quasi irrinunciabile: un volto e uno sguardo che si infiammano in fanciullesca emozione – e fa lo spesso dacchè il suo vigneto e la sua cantina modello sono lì, a portata di voce dall’aerobase di Rivolto – quando si trova con i piloti della Pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori che in Piero Pittaro indentificano non soltanto l’amico e il sindaco, ma pure il libero docente di una materia, l’enologia, che li affascina proprio perché sorride loro, tentatrice, dai lontani confini della liceità. Ma” l’altro” Piero Pittaro, non esita a rientrare nei ranghi e a rientrare e a ridiventare l’enotecnico rigoroso e preparato “tagliato” su misura per le uve e i vini del Friuli. Enotecnico e vignaiolo a un tempo…[…] Piero Pittaro usa con saggezza l’arma della tecnica e non aggredisce i mosti, non li martirizza, non li spreme, ma piuttosto li accarezza, li blandisce , li avvicina con mano tenera , li rispetta e li ama [..]», cosi Isi Benini descrive l’amico Pieris dai Pitars – come lui amava chiamarlo, nella sua introduzione al volume “L’Uva e il Vino ”di Lisio Plozner con testi di Piero Pittaro.
Orgogliosamente friulano, cultore del bello, dell’amicizia, della musica , della bellezza e dell’arte Piero Pittaro ha realizzato una delle più belle cantine del Friuli Venezia Giulia, con una parte sotterranea per affinamenti , spumanti classici compresi , arricchita nel piano superiore da un interessante Museo del vino con oltre 12.000 pezzi storici ed una glass collection di rara bellezza. “La Vigneti Piero Pittaro” un’azienda eco-sostenibile, attualmente produce circa 250.000 bottiglie all’anno, delle quali circa 100.000 mila di spumante e la parte restante di bianchi e rossi fermi, con una quota di export di oltre il 30% con destinazioni quali: Europa, Stati Uniti e Asia. Per sua espressa volontà, Piero Pittaro “riposa” presso la sua “Cantina” in via Udine, 67 a Zompicchia di Codroipo, per vegliare e guidare ”dall’alto” i suoi 9 dipendenti che ,all’apertura del testamento, sono stati nominati eredi di questa ormai grande azienda, da lui fondata dal nulla ….sui sassi, perché la portino avanti e la facciano prosperare col suo stesso impegno e determinazione. Come dichiarato da Stefano Trinco, enologo del gruppo, ed uno dei fortunati attuali proprietari dell’azienda – al fianco del fondatore per quasi 40 anni : «Io gli devo tutto. E’ un onore ed una grande responsabilità portare avanti il suo nome, e il primo impegno sarà quello di concretizzare una delle ultime idee di Piero, ovvero la creazione “Blanc de Noir”, uno spumante con metodo classico ricavato esclusivamente da uve Pinot Nero. Un progetto al quale il capo teneva moltissimo».
L’epitaffio di Piero Pittaro recita così : “DUM VIXI, BIBI LIBENTER. BIBITE VOS VIVITIS” ( Finche’ ho vissuto, ho bevuto con piacere. Bevete voi che siete vivi).
di Daniela Paties Montagner
immagine in evidenza: Piero Pittaro durante una cerimonia, 16 aprile 2023, Auditorium O.Paroni di Bertiolo, foto d’archivio di Claudio Fabbro
per ulteriori informazioni : www.vignetipittaro .com