“Ad agosto, seppure in attenuazione rispetto al mese precedente, prosegue per il quarto mese consecutivo il calo congiunturale del fatturato dell’industria. L’indice in valore, al netto dei fattori stagionali, si attesta sul livello più basso da gennaio 2022, mentre per i volumi si colloca sul livello minimo da gennaio 2021”. Lo dice l’Istat. E la notizia consiste nel fatto che il dato va contro le ottimistiche proiezioni espresse dai rappresentanti di governo. Non per entrare nella solita stantia polemica sulla contro-versione o sulla verità nascosta, ma dovremmo iniziare a preoccuparci maggiormente di quel qualcosa di strutturale e sistemico del nostro paese che si rischia di avviarsi a un paese deindustrializzato, quindi in assoluta decadenza.
La flessione in numeri si rileva ovunque. Anche nei servizi. C’era stato un incremento lo scorso mese, probabilmente era dovuto alla tendenza estiva nei servizi di alloggio e ristorazione. Negativo il comparto industriale.
Anche le previsioni non incoraggiano. “Ad agosto – dice sempre l’Istat – si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca in termini congiunturali dello 0,1% in valore e dello 0,7% in volume. Si registrano flessioni dello 0,5% sul mercato interno (-0,7% in volume) ed incrementi dello 0,4% sul mercato estero (-0,8% in volume). Per il settore dei servizi, si osserva una diminuzione della stessa intensità sia in valore sia in volume (-2,0%), con dinamiche negative nel commercio all’ingrosso (-2,6% in valore e -2,5% in volume) e negli altri servizi (-1,3% in valore e -1,9% in volume)”.
Ma va detto anche che gli indici destagionalizzati del fatturato in valore – riferiti ai raggruppamenti principali di industrie – registrano ad agosto un aumento congiunturale per l’energia (+5,7%), per i beni strumentali (+0,8%) e per i beni di consumo (+0,4%), mentre risultano in diminuzione i beni intermedi (-2,3%).
Entrando meglio nello specifico, chiarisce l’Istat: “nel trimestre giugno-agosto 2024, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, registra un calo sia in valore (-1,2%) sia in volume (-1,4%). Nello stesso arco temporale anche il fatturato dei servizi diminuisce sia in valore (-0,1%) sia in volume (-0,7%)”.
Flessione anche se si guarda la tendenza generale. Ad agosto 2024, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione sia in valore (-4,6%) sia in volume (-3,6%), sintesi di diminuzioni del 5,0% sul mercato interno (-4,2% in volume) e del 3,8% su quello estero (-2,6% in volume). I giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di agosto 2023.