Il voto in Senato e le motivazioni della maggioranza
Il Senato ha bocciato la mozione presentata dal Partito Democratico per contrastare il rialzo dei prezzi di energia e carburanti, in particolare chiedendo di escludere l’aumento delle accise sul diesel e sulla benzina. La maggioranza, guidata dalla Lega, ha invece confermato la volontà di procedere con il cosiddetto riallineamento fiscale tra i due carburanti, una misura che prevede un graduale incremento dell’accisa sul gasolio fino a raggiungere livelli simili a quelli della benzina. Secondo i sostenitori di questa politica, l’operazione è necessaria per rispettare le direttive europee in materia di tassazione ambientale e per garantire nuove entrate allo Stato, che potrebbero essere utilizzate per altri interventi economici.
Dibattito politico e impatto economico
Durante la discussione, la sottosegretaria all’Economia, Sandra Savino, ha sottolineato l’importanza di un monitoraggio attento sull’andamento dei prezzi, per evitare squilibri che possano penalizzare i consumatori e il settore dei trasporti. La proposta di un compromesso avanzata dalla maggioranza, che prevedeva una rimodulazione graduale delle accise per limitare eventuali rincari, è stata rifiutata dal PD, che ha mantenuto una posizione contraria. La Lega ha attaccato l’opposizione accusandola di incoerenza, sostenendo che in passato aveva sostenuto misure simili. Il senatore Gianluca Cantalamessa (Lega) ha ribadito che l’intervento avrà un impatto controllato e che, considerando la riduzione del consumo di diesel a favore della benzina, l’aumento della tassazione sarà compensato da un riequilibrio naturale del mercato. L’operazione dovrebbe generare circa 3,1 miliardi di euro di entrate aggiuntive per lo Stato, fondi che la maggioranza intende destinare a misure di sostegno per i settori più colpiti.