Un piano strategico per l’acqua in Europa
Garantire un futuro sostenibile per le risorse idriche europee richiede una strategia chiara e investimenti mirati. È questo il tema al centro dell’incontro avvenuto ieri a Roma tra l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, e la Commissaria Ue per l’Ambiente e la Resilienza Idrica, Jessika Roswall.
L’obiettivo è ambizioso: costruire una regia unica per affrontare la sfida della transizione idrica con un approccio basato su quattro leve fondamentali: governance, regole, risorse e rimedi.
Recupero idrico e investimenti al centro della strategia
“Non c’è una soluzione unica alla questione idrica”, ha dichiarato Palermo durante l’incontro, sottolineando l’importanza di adottare un mix di strategie, dalla gestione delle tariffe ai fondi dedicati. Tra le soluzioni chiave, emerge il recupero dell’acqua trattata:
“In Italia è ancora scarso, ma il potenziale è enorme. L’acqua depurata può essere riutilizzata per molteplici scopi, evitando sprechi inutili”, ha aggiunto l’ad di Acea.
L’Unione Europea ha già messo a disposizione risorse significative attraverso programmi come Next Generation EU e Horizon Europe, ma serve un’accelerazione negli investimenti infrastrutturali. Un esempio emblematico è l’Acquedotto del Peschiera, tra i più grandi in Europa, che richiede interventi immediati per garantire efficienza e sicurezza idrica.
L’urgenza della resilienza idrica
La Commissaria Roswall ha ribadito la necessità di un’azione rapida: “Le acque superficiali nell’Ue sono in condizioni critiche e i rischi aumenteranno con il cambiamento climatico se non agiamo subito”. Ha inoltre annunciato che la strategia europea per la resilienza idrica sarà presentata già prima dell’estate.
L’acqua, risorsa sempre più preziosa, è anche un’opportunità economica. Il settore idrico europeo vale 290 miliardi di euro, con 1,6 milioni di occupati e un impatto del 70% sul PIL europeo. Tuttavia, 16 milioni di persone non hanno ancora accesso ad acqua potabile, mentre la frammentazione della gestione idrica è evidente con 27.000 gestori attivi in Europa.
La transizione idrica nei prossimi 5-10 anni
Secondo Palermo, la sfida è realizzabile in un arco temporale di 5-10 anni, ma servono linee guida chiare e una maggiore sensibilità collettiva: “Dobbiamo iniziare a parlare seriamente di transizione idrica. Abbiamo la tecnologia e le competenze per farlo, ora servono decisioni concrete”.
Anche i fondi privati guardano con interesse al settore, segno che la consapevolezza sta crescendo. Tuttavia, serve una regolamentazione più efficace per incentivare gli investimenti, affinché l’acqua non sia solo una risorsa da proteggere, ma anche un’opportunità per lo sviluppo economico e ambientale dell’Europa.
La riflessione su questi temi si intensifica proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, che si celebra domani, 22 marzo. Un evento che richiama l’urgenza di agire concretamente per una gestione sostenibile delle risorse idriche, affinché il futuro dell’acqua in Europa sia garantito attraverso investimenti e politiche efficaci.