Il convegno ha messo in luce le gravi implicazioni climatiche e ambientali di un possibile inverno nucleare”. Soluzioni innovative, come le Reazioni Nucleari a Bassa Energia (LENR), per un futuro energetico sostenibile e sicuro per l’intera umanità. L’incontro che si è svolto recentemente presso il Castello Orsini a Fiano Romano tra le autorità del campo scientifico e culturale interessato alla prospettiva nucleare, il Prof. Giorgio Fabretti antropologo notissimo in tutto il mondo, ha trattato le condizioni che si verificheranno nel caso di una malaugurata guerra nucleare. Il convegno è stato organizzato dalla giornalista Giovanna Canzano che si è distinta per il suo approccio divulgativo di notizie reali con numerosi esempi tratti da eventi storici che fanno seriamente riflettere sulle conseguenze della vita contemporanea. Il tema del convegno, riguardava una prospettiva multidisciplinare, concentrata sull’aspetto del cosiddetto “Inverno Nucleare”. Questo termine si riferisce alle variazioni climatiche sulla Terra che potrebbero verificarsi nel caso in cui fosse detonato un numero significativo di bombe atomiche o termonucleari in un breve periodo di tempo. Il convegno ha sollevato serie preoccupazioni riguardanti gli impatti a breve e lungo termine su scala mondiale.
Esplosioni Atomiche e Termonucleari – In caso di conflitto non si tratterebbe semplicemente di quantificare gli effetti immediati delle esplosioni nucleari, come l’onda d’urto, l’onda di calore e l’EMP (impulso elettromagnetico), ma anche dei problemi immani a lunghissimo termine derivanti dal cosiddetto “Fall-Out” radioattivo. Questo concetto è ben evidenziato da eventi tragici come le esplosioni atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 e l’incidente nucleare di Chernobyl nel 1986. Il disastro di Chernobyl in particolare ha avuto conseguenze devastanti sull’Europa, causando danni significativi dovuti all’inquinamento radioattivo che si è diffuso in vasta parte del continente. Questi eventi storici sono un monito sulle potenziali catastrofi che potrebbero derivare da un uso indiscriminato di armamenti nucleari e che sottolineano l’importanza di una riflessione approfondita sulle azioni preventive nella gestione della sicurezza nucleare a livello globale. In questo contesto, il convegno ha esplorato e discusso le implicazioni scientifiche, sociali, politiche ed economiche di un “Inverno Nucleare”, al fine di promuovere la consapevolezza e l’azione collettiva per prevenire scenari potenzialmente catastrofici per l’umanità e per l’ambiente in cui viviamo.
Impatti Climatici – A causa delle enormi quantità di polveri immesse nell’atmosfera durante un evento di “Inverno Nucleare”, si verificherebbe un significativo effetto di riduzione della luce solare. Questo porterebbe a una diminuzione drastica della temperatura, con un calo stimato di circa 30°C. Tale condizione avrebbe conseguenze devastanti sulla vita nella Terra, incluso il blocco della fotosintesi clorofilliana che potrebbe perdurare per diversi anni. Si tratterebbe di un fenomeno analogo all’evento di 66 milioni di anni fa, quando un grande asteroide (noto come Chicxulub), largo circa 10 km e impattato al largo delle coste del Messico, causò un inverno globale prolungato. Tale evento portò all’estinzione dei dinosauri e di oltre il 75% delle specie viventi terrestri dell’epoca. Questo esempio evidenzia il potenziale impatto catastrofico di un “Inverno Nucleare” sull’ecosistema terrestre e sottolinea l’importanza di comprendere e mitigare i rischi associati ad eventi atomici su larga scala.
l’Accesso Equo all’Energia – Durante la conferenza il problema del nucleare è stato ripetutamente associato alla ricerca soprattutto per scopi militari piuttosto che per la maggiore necessità energetica a fini pacifici, ossia industriali e civili. Inoltre, è stata esplorata l’ipotesi intrigante che l’accesso equo all’energia, se non fosse controllato da potenti oligopoli, svolgerebbe un ruolo significativo nel mitigare le tensioni internazionali le quali potrebbero portare a conflitti nucleari. Sono state elencate in modo conciso anche alcune delle fonti energetiche attualmente predominanti, sia fossili (in via di esaurimento) che rinnovabili(in particolare l’energia solare, sfruttata tramite celle fotovoltaiche).Tuttavia, a fronte della limitata durata delle fonti fossili, ipotizzando una popolazione mondiale simile a quella attuale(circa 8 miliardi di individui) è previsto un aumento significativo dell’aspettativa di vita delle popolazioni attualmente meno prospere, stimato tra il 50% e il 200%. A questo punto si può ben dire che la crescita della popolazione al momento ha una tendenza esponenziale e che le conseguenze territoriali che ne derivano in prospettiva, modificheranno anche la funzione storica delle frontiere nazionali.
Le Reazioni Nucleari a Bassa Energia (LENR) – La ricerca di questo settore energetico, avviata nel marzo 1989, offre attualmente una promettente alternativa. Negli anni scorsi anche l’Italia era all’avanguardia di questo tipo di studi sperimentali. Era presente a questo convegno proprio il Dottor Francesco Celani noto ricercatore dell’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che per tale merito di ricerca a beneficio dell’umanità, era stato candidato al Premio Nobel per la Pace, sia nel 2014 che nel 2015. La cerimonia della candidatura fu celebrata con tutti i crismi della formalità, nel Palazzo Comunale di Assisi.
Si acclude a ricordo di questa circostanza, l’immagine di un quadro che fu realizzato in occasione del conferimento della candidatura. Ma contrariamente alle aspettative anziché plauso, subentrarono problemi di politica energetica di varia natura e a Frascati all’interno dell’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, fu forzata la porta del suo laboratorio e quella dell’ armadio blindato in cui era custodita la documentazione della ricerca. Questa fu asportata e bruciata. A Oslo dove tutto sembrava comunque concludersi nel migliore dei modi, per ben due volte all’ ultimo momento, la delusione fu profonda.
Nel prossimo futuro – uno prospettiva a rimedio di queste previsioni è quella della possibilità di offrire al mondo intero energia a basso costo e a volontà in modo che la prosperità che ogni nazione non era, possa essere auto costruita in loco senza necessità di ricercarla altrove. Se la ricerca del metodo industriale di questo tipo di energia riuscirà a superare gli inevitabili e comprensibili ostacoli per evitare lo sconvolgimento delle tradizionali fonti energetiche, questa linea sperimentale potrebbe rappresentare la base per un nuovo “ Rinascimento “ per l’intera umanità. Ciò ovviamente, presuppone che sani valori etici abbiano l’opportunità di affermarsi e crescere nel frattempo, guidando lo sviluppo e l’applicazione responsabile di queste nuove tecnologie in questo settore, la cui punta di diamante in Italia è lo stesso Dott. Celani , attualmente incaricato finanziato in sottotono al proseguimento della ricerca sulle basse energie soltanto al fine politico di poter dire che questo tipo di ricerca nel nostro Paese non sia stato abbandonato. Questo purtroppo è stato fino adesso il livello delle ricerche energetiche in Italia.