Sono una donna, una scrittrice, una bambina data precocemente in affido a quattro mesi e mezzo in forma anomala, una persona spesso oggetto di ritorsioni, ripicche, invidie e bugie, dunque al momento e da diversi anni ne sono oggetto (ma non avevo ancora messo a fuoco il reale problema). Lo stalker generalmente è una persona, uomo o donna, di qualunque età che mette in atto comportamenti persecutori nei confronti di un’altra, non di rado tuttavia è un semplice conoscente. Di solito però si tratta di persone che hanno serie difficoltà comunicative e relazionali, risultando del tutto incapaci di avviare una vita quotidiana normale con conseguenti rapporti inter-personali sereni ed in modo convenzionale. A volte, come nel mio caso specifico, il comportamento persecutorio è messo in atto da persone affette da disturbi mentali associati ad una qualche forma di distorsione della realtà, fra cui: la psicosi, i disturbi di personalità, i disturbi ossessivi, meno frequenti episodi di depressione, ansia e disturbo bipolare, spesso comorbillità per abuso di sostanze ed alcool, che li induce a credere (spesso ad esserne convinti) fermamente nell’esistenza di una realtà familiare-affettiva di fatto del tutto inesistente.
Sono del tutto consapevole di essere esposta ad un costante e continuativo rischio quotidiano (ciò mi aiuta a tutelare la mia incolumità psicofisica, seppur sono stata costretta del tutto a cambiare lo stile e le abitudini di vita) ma la migliore strategia a tutto questo (come anche per scoraggiare lo stalker) sembra essere rivolta ad una forma di indifferenza. “Chiedere scusa quando si sbaglia non è perdere la dignità…è avere il coraggio di ammettere che si è fatto un errore” mi stupisce che oggi a distanza di anni, chi mi ha maggiormente danneggiato lo riconosca, come anche che ammetta finalmente di quanto si sia lasciato soggiogare, convinto di essere in difetto e quanto lungamente si sia spinto troppo oltre per gente che non valeva davvero nulla (dopotutto il tempo rivela fatti e persone per come sono davvero). Ciò che mi addolora profondamente è che questa persona (unita a molte altre) mi abbiano raggirato, ostacolato, preso in giro, usando costantemente delle maschere che mai mi sarei aspettata e che oggi però mi fa mettere in dubbio qualsiasi cosa. Ognuno è artefice del proprio destino e ribadisco che: “gli oggetti (come personalmente troppo spesso mi sono sentita) sono fatti per essere usati, le persone sono fatte per essere amate. Il mondo però va storto perché si usano le persone e si amano gli oggetti“, intorno a me posso dire di aver avuto pochi volti e molte maschere, gente bugiarda, arrivista, meschina ed abietta, avida ed assetata di soldi, benessere e potere alla quale non avrei prestato il benché minimo interessamento. Nella vita tutto torna e tutto si paga, inclusa la resa dei conti, quella arriva per tutti.
Non concepisco che ho rischiato tutto, compresa la vita, a causa delle macchinazioni di gente disposta a tutto pur di arrivare ai propri interessi, a causa di chi è sempre stato geloso, invidioso ed ossessionato da tutto ciò che ho intorno, come se a mia volta la vita mi avesse fatto sconti. Nel rispetto di me stessa non posso assolutamente accettarlo, dopotutto non sono un oggetto da prendere e lasciare a proprio piacimento, personalmente penso di avercela fatta da sola lottando, denunciando ed andando avanti a testa alta, seguendo pochi punti di riferimento ai quali sarò immensamente grata per sempre. Resto pietrificata da queste innumerevoli maschere doppie (in tutto), non sono affatto una rovina famiglie (anzi sin da quando è iniziato tutto nel 2014 ho visto sgretolarsi il mio matrimonio in chiesa del 2013, i miei affetti così come anche numerosissime ritorsioni, anche di natura economica, fatte consapevolmente alla mia famiglia), ero ignara di tutto, è più che altro tornato il passato a bussare alla mia porta…sei più che altro tornato tu volontariamente con il passato…senza che io potessi fare nulla (ma ripeto ognuno fa i conti con se stesso)… un passato però bugiardo, codardo, meschino ed abietto. Oggi sono una donna più fredda, schiva e diffidente, che non fa di fatto sconti a nessuno, non mi interessa più essere buona, comprensiva, magnanima… non è servito perché sono stata la vittima sacrificale di tutti coloro che si sono divertiti sulle mie spalle. Una sola parola: vergognatevi tutti. Con la coscienza mi sento a posto, spero però che l’incubo che vivo cessi presto perché penso di meritarlo; onestamente credo di aver dato troppo, quando nessuno di questa gente meritava nulla.
Il tempo sana tutto e spero che riesca a risolvere anche questo… non sono un oggetto, un giocattolo, né tantomeno il capro-espiatorio di nessuno, non passo sopra a chi ha ferito e deriso deliberatamente i miei sentimenti.
Come difendersi da uno stalker? E’ semplice ma occorre sicuramente tanto coraggio. Ammetto che la mia esperienza di stalking ha causato delle ferite molto profonde, con annesse delle concrete ripercussioni sulla qualità della mia vita (fra cui: difficoltà nel sonno e iper-vigilanza, oltre alla costante percezione di essere da sola). Resami conto però della gravità della situazione, come di “essere vittima di stalking ho deciso di presentare una formale e completa denuncia, allegando tutto quello che avevo in mio possesso (conservando le prove a carico). Ho deciso inoltre di non seguire routine prevedibili, ho cambiato abitudini, stile e modalità della mia vita pur restando vigile e ferma nel dire NO a tutto questo. Mi sembra di vivere sotto assedio, quasi impossibile che possa essere capitato a me… resterà per sempre, quando sarà finito tutto, l’istinto di continuare a non frequentare posti, amici legate a questa storia come alla loro cerchia“.
Antonella Betti