Ci vogliono più di dieci anni per realizzare un farmaco. L’industria farmaceutica è in crisi finanziaria ed economica da qualche tempo a causa dell’investimento e dello sviluppo necessari per la realizzazione di prodotti finiti. Questi per la loro collocazione in commercio vengono preventivamente sottoposti all’approvazione degli enti competenti, i quali non sono molto prodighi di concessioni per la loro più o meno evidente tossicità farmacologica. Si tratta dei così detti, effetti indesiderati che questi farmaci unitamente ad errori medici, comportano in tutto il mondo modernizzato rispetto alla mortalità generale, compresa quella degli incidenti stradali, circa il 10% di morti per malattie dette iatrogene, ossia per quelle malattie che subentrano a causa, degli effetti collaterali dei farmaci assunti, dei farmaci sbagliati e degli stessi errori medici di qualsiasi altra natura che si riflettono sulla salute dei pazienti.
Per tale ragione le industrie farmaceutiche nel mondo si sono piuttosto orientate verso la produzione di vaccini che per ragioni di convenienza commerciale, hanno tutta la necessità che questi loro prodotti vengano somministrati per le varie malattie, a livello di massa.
La depenalizzazione
Negli anni passati dell’altro secolo si sono verificati diversi tragici eventi per gli effetti collaterali provocati dai vaccini. Dopo ricorsi al tribunale, soprattutto attraverso il ricorso collettivo, il così detto. class action, queste industrie sono state condannate ad ingentissimi risarcimenti provocati dai loro vaccini. Ciò è avvenuto soprattutto in America ma anche in altri Stati importanti per il consumo di medicinali.
Le industrie farmaceutiche, con le loro potenti lobby sono però riuscite a farsi approvare la legge che le depenalizza dalle eventuali conseguenze accidentali dovute all’ effetto dei vaccini.
Molte industrie farmaceutiche riconvertite in parte in industrie di ricerca di vaccini, non corrono più alcun rischio legale per le eventuali conseguenze di esiti invalidanti o mortali. Sono dunque soprattutto queste le ragioni per le quali adesso hanno intrapreso l’ attività di ricerca dei vaccini più disparati. Il fine è quello di ottenere, possibilmente in senso obbligatorio come sta avvenendo in Italia, l’ acquisto delle loro specializzazioni per sottoporre tutti quanti a prevenzione vaccinale. Ecco l’importanza del fattore economico che prescinde anche per l’impunità legale che ne è derivata, dagli effetti diretti di efficacia o da quelli collaterali indesiderati e soprattutto , dall’eventualità di richieste risarcitorie come nel passato.
Le difese naturali
Quando il sistema di difesa dell’ organismo è compromesso, significa che non può lavorare in modo adeguato. Se la risposta alle aggressioni virali, batteriche o altro a cui questo è preposto, è eccessivamente gravosa, ecco che allora intervengono in misura maggiore certe sostanze interne (citochine). Le citochine sono delle piccole proteine, che informano e stimolano il grado di risposta del sistema immunitario verso le cellule infettate; cellule sulle quali pertanto, il sistema concentrerà la sua reazione. Se questo è sbilanciato, come un motore che “zoppica”, anche la sua risposta non sarà equilibrata, così che la reazione verrà indirizzata non soltanto contro i virus ma anche contro le cellule organiche infettate. Avviene un po’ come quando subentra la disperazione contro un nemico troppo forte: “Muoia Sansone con tutti i filistei”. Quindi il corpo attacca sé stesso per distruggere gli antigeni con le rimanenti forze.
Ma chi indebolisce il sistema immunitario? Oltre le malattie, sicuramente una esistenza non sana, il logorio, le droghe, il tenore di vita di chi non intende privarsi di niente e che mangia zuccheri in abbondanza durante l’ intera giornata nonché alimenti ricchi di carboidrati.
Aiutare chi ci aiuta
Quando come nella maggior parte dei casi, si tratta di una deficienza immunitaria acquisita, tra le varie cause quasi sempre si evidenziano, carenza di vitamina C e vitamina D rispetto al bisogno organico; vitamine che dovrebbero essere reintegrate per consentire al sistema stesso una migliore funzionalità. Ne va di conseguenza che se queste sostanze vengono assunte in dose adeguate, l’efficienza dell’ intero sistema aumenta e quindi meglio contrasta l’aggressione degli antigeni, siano virus o batteri o altro. In particolare la vitamina D che di inverno, considerata la capacità di essere generata nell’organismo dalla luce e dal sole, è di solito carente mentre in questo periodo di chiusura nelle case, il fabbisogno è ancora più sentito.
La più importante risorsa
Secondo una sorta di risveglio delle conoscenze mediche rimaste alquanto trascurate, adesso per opera anche di diversi medici e di insigni ricercatori tra cui Luc Montagner, premio Nobel per la medicina, si assiste ad un ritorno di una rinnovata attenzione verso le nostre stesse risorse naturali. Queste si rafforzano anche notevolmente integrando l’alimentazione quotidiana con la vitamina C e la vitamina D in dosi adeguate al proprio stato di salute. Il loro messaggio è quello che tutti devono essere consapevoli che il primo baluardo contro l’insorgenza delle malattie è il sistema immunitario. La maggioranza delle persone, come si può constatare dal relativo modesto numero dei contagiati, rimane immune dalla attuale pandemia non soltanto perché non incorre nella contaminazione del virus con l’ isolamento, ma in quanto il proprio sistema immunitario consente di non essere preda di infezione.
La natura artificiale del virus
In seguito, poteremmo sperare anche tra breve, che il coronavirus, essendo stato artificialmente composto con l’inserimento di uno specifico segmento del codice genetico di un’ altro virus (covid-19), è molto probabile che durante le repliche perda progressivamente ciò che di artificiale è stato introdotto. Questo perché la natura in generale non tollera ciò che non è armonico con sé stessa e quindi, un virus poco sopporta la sequenza artificiale del codice di un altro virus. In altri termini il tratto patogeno inserito, è destinato a mutare molto più velocemente del resto durante le repliche, facendo così via via perdere al coronavirus la sua ’ aggressività patogena.
E’ vero però che fino adesso dobbiamo affrontare in una maniera o nell’altra l’aggressione di questo dannato virus con il nostro stato di salute, in quanto ognuno ha uno stile di vita differente, possiede una resistenza immunitaria diversa e un indice di sofferenza ineguale.
Riuscire però a prevenire con le difese naturali dell’organismo i vari agenti patogeni che provengono dall’esterno, non corrisponde a mangiare ciò e quanto si vuole, pur conducendo poi una vita sana all’ aperto.
Anche le sostanze alimentari che nutrono e integrano progressivamente quelle del corpo, provengono dall’ esterno e quindi rientrano tra le scelte e le precauzioni che dovremmo adottare per migliorare la nostra salute in attesa ………del vaccino. Alberto Zei