Oggi sono 81 anni dalla mia nascita. Ho vissuto la seconda guerra mondiale, la rinascita dell’Italia, il miracolo economico, il ’68, le brigate rosse, la notte della Repubblica, la caduta del muro di Berlino, la riunificazione tedesca, la perestrojka, mani pulite, la tragedia della Bosnia, il calvario di Sarajevo, la guerra del Golfo, la questione palestinese, la Somalia, gli interventi dell’ONU, la partitocrazia, la mafia e il controllo dei voti, lo sviluppo della CEE, il Berlusconismo, la pace con il mitra in pugno, ma questa francamente mi mancava.
Ne abbiamo viste di tutti i colori negli ultimi 2.000 anni, ma un padre che denuncia all’Ordine dei Medici cinque medici con specializzazione gastroenterologia e allergologia solo perché hanno diagnosticato al figlio la patologia celiaca (per cui il bambino deve essere nutrito con una dieta priva di glutine), non si è mai sentito prima.
Il fatto è avulso da questioni di natura giudiziaria sull’affido del figlio e di contenziosi tra separati e divorziati, situazioni che in Italia rappresentano una vergogna nazionale. Il fatto entra nel variegato mondo della follia e del delirio, quindi in un Paese civile Enea Cioffi dovrebbe essere sottoposto a un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) e ricoverato in una clinica specializzata per soggetti irrecuperabili.
Ma la vicenda ancora più folle è che Cioffi ha l’approvazione e il supporto dei seguenti magistrati, che fanno onore alla Casta: Cottatellucci, Rivellese, Fazi, Neri, Dedato, D’uauria, Cruciani, Vitalone, de Marco, Pagliari, Tucci, Sordi.
Manca solo il sistema Bellomo: “tacchi a spillo e minigonne”, almeno lo spettacolo è gradevole. Non si vedono dolori addominali, dissenteria, vomito, gonfiore del viso, sonnolenza, debolezza…
Ma non è finita, proprio per garantire al minore le migliori condizioni di vita e una esistenza serena, i superbi giudici hanno affidato il figlio al padre in via esclusiva perché sostengono che la madre sia troppo affettiva (troppo amore fa male), tanto che non vive con il figlio da 5 anni e non lo ha mai incontrato negli ultimi 2 anni.
La madre può sentirlo al telefono al massimo per 20 minuti, ma il figlio non la può chiamare “mamma”, non può informarla sulla sua vita: scuola, salute, tempo libero, amici, frequentazioni. Possono parlare del tempo atmosferico e di altre idiozie come fossero due estranei.
Ma c’è di più, Cioffi mi deve la somma di € 80.000,00 da oltre 4 anni, ma i giudici banchieri sono a protezione della cassa di Cioffi. Forse pensano che con i soldi di Priolo si possa curare per ridurre il danno da dissonanze cognitive e disfunzioni schizoidi.
Quello che non hanno capito, considerato che non posso cambiare il mondo nonostante il succedersi dei governi che comandano sui molti, è che Cioffi mi dovrà consegnare la somma senza se e senza ma, e i superbi magistrati staranno a guardare e impareranno qualcosa. Debbono imparare a convivere con quelli che non accettano prepotenze.
Il matto dice che lavora alla RAI (la storica discarica informativa resa S.p.A. con denaro pubblico), i dirigenti lo sanno che è un assenteista fannullone, ma sono geneticamente omertosi e ipocriti, quindi lo tengono per fingere di tenerlo occupato.
Il sottoscritto non ha niente da perdere, loro (magistrati e dirigenti RAI) hanno da perdere il posto fisso e lo stipendio pagato anche se non lavorano.
Avv. Carlo Priolo
Redazione