È evidente che nel cerchio dei nostri decisori le forze maggiori si riversano contro un solo nemico: il Natale. Per la prima volta gli Italiani trascorreranno la consueta tradizione con un diktat di piombo; segno che l’esecutivo come dicevano gli antichi –cento ne pensa– ‘Idem’ ne combina. Non attendevamo il miracolo Italico né sentire ciò che volevamo sentire; ma qualcosa in più poteva accadere, “Chi ubbidisce è quasi sempre migliore di chi comanda” – esclamava – (Ernest Renan).
Sin da subito hanno dominato la scena sulla scia proibitoria, ci hanno condotti verso lo zero assoluto: zero circolazione, zero uscite, zero abbracci, zero pure per la perequazione economica. Il bluff è riuscito bene anche ai nostri governanti, costoro hanno aizzato al medesimo contraccolpo deliberando ripiegamenti a casaccio. E allora? E allora sarebbe venuto il momento, un po’ per tutti, di chiedere scusa -sganciandovi- dalla boa.
Ora si avverte lo spintone anche per una terza ondata e la domanda ripone nell’unica riflessione più logica: “Non pensate mica di tornare al ritornello?” Cosa avete in mente?
Scienziati, ricercatori, virologi e classe dirigente (compresa) hanno soggiogato a maggiori rischi le nostre vite, sono inciampati attraverso falle di comunicazione e spocchia reciproca. Di fatto ora che il collante Conte inizia a fuoriuscire da tutte le parti, gli imbullonati della classe analoga iniziano a complottare allargando le spalle in vista degli ultimi atti.
Manca poco al Natale e parlare di un -modello Italia- sta alla gloria di chi consuma la voce vantandosi indiscutibilmente del ‘talento’; non più a occhio, siete usciti fuori dalla pista: “Se avete intenzione di rientrare, fatelo unicamente per un veloce e assennato sorpasso”.
Giuseppe Rigotti