È soltanto l’inizio col botto di un 2021 che dovrà appieno sembrare senza conflitti personali, inciuci di palazzo, manovre e scostamenti di poltrone all’interno: ma nel gergo le nostre forze politiche sono già alla riserva senza mettere benzina; l’unico ad aver messo benzina (in motore) è Matteo Renzi, il quale durante un’intervista ha rilasciato:
“Hanno cercato di approvare nottetempo un documento decisivo per il futuro del nostro Paese senza averlo letto. Non dico senza averlo fatto vedere a noi, ma nemmeno senza averlo letto loro. Quando il premier dice che quello non era un emendamento alla legge di Bilancio e viene smentito dai suoi ministri provo dispiacere per lui”.
La maggioranza attende l’ultimatum per la diffida?
Renzi si sgancia e -sgancia- i suoi allontanandoli dai pentastellati. A ripresa sventolerebbe l’ipotesi di allargare le intese creando un nuovo gruppo di renziani con l’intento di andare poi a Governo e mettere in discussione il programma ‘recovery plan’ contro il 160% di debito pubblico sfaccendato a fronte delle spese per l’emergenza Covid.
Il debito c’è ma slittano gli investimenti
Da un lato gli appannaggi per sussidi, bonus, micro interventi commissariali; dall’altro i limiti di non aver tirato fuori quel jolly sotto la veste, potenziale risveglio per le notti passate in bianco.
Intanto Francia e Germania non ribaltano le loro sorti tanto da anticipare le bozze sul tavolo: nell’agenda non ci sono buchi per il sostegno alle famiglie a basso reddito, inoltre c’è la priorità a dare gli incentivi per le imprese -integrando- e approfondendo soluzioni a matrice unitaria. Il Perfetto svolgimento per la ripartita?
Da noi slittano idee e numeri, l’Italia non ha gli occhi aperti. I vantaggi di parte e le sospensioni del dialogo rappresentano la prima catastrofe, l’alta marea in termini di equilibrio politico- istituzionale.
“Ognuno si muove a modo suo” esorcizzando fischi e applausi nelle proprio file, nessuno che si adoperi concretamente per lo spirito di un bene -gregario-, allora qui la domanda sorge spontanea: Chi si avvicinerà al boccino rosso?
Giuseppe Rigotti
Alessandro Ungaro