Di Giuseppe Rigotti
Rimonta la crisi febbrile della politica, ma questa volta la corda è decisamente più corta con una nuova ipotesi consegnata dal Colle: la priorità (significativa) di allargare in fretta il perimetro, facendo riemergere un’alternativa di impostazione pro-governo di totale ed efficace maggioranza. Dopo aver squadernato i possibili nomi la scelta è ricaduta sul Presidente della Camera Roberto Fico, costui messaggero dovrà attraverso il mandato esplorativo “compattare” e ripararsi le natiche prima di poter scivolare nell’inusuale ipotesi di svantaggio entro la configurata data (martedì 2 febbraio).
Perché Fico?
Di fatto agli occhi di tutti non è ancora un coscienzioso nemico, non rappresenta quel personalismo di “attrito”, (né di ribaltoni), ma anzi rivelatore di una scelta confidata. Se concesso, si andrà all’esecuzione di un Conte Ter?
Nei convulsi andrebbe ricordato comunque un destino incerto, la rianimazione invocata e poi di nuovo i litigi a prescindere dalla coda degli attori. È sempre vivo l’equivoco, la cadrega scambia posto-. Ma una cosa va detta, ora che il tempo stringe (guai) a cercare verifiche impetuose.
Redazione