Brutto risveglio per i senatori e deputati 5Stelle mandati a casa dal tutore-movimento per aver “pregiudicato l’immagine”, votando contro la fiducia al governo Draghi; segno che il gruppo non abbia maturato del tutto consistenza, rispetto ai passati anni del –Vaffa – in cui si prefigurava “tappo ingombrante” per le pressioni interne.
La decisione presa dal capogruppo Davide Crippa ha liberato una luce anomala che era già nell’aria: così come discutibilmente si è deciso per la rimozione dei propri avventurieri. Ora si aprirà una nuova fase e lasciano dunque intendere che verranno a mancare le “diverse anime”. Di certo dissociarsi dalla rappresentanza non dovrebbe sussistere reato quantunque si scoprano i nervi più vulnerabili. L’alternativa ai cannoni sono le vittime.
Ai grillini occorre dire che un’unica testa pensante non può sorreggere alla lunga, il corpo martoriato vuole essere curato (altrimenti) anche gli elettori si stuferanno del servizio. Il movimento era già spaccato dal volubile chiacchiericcio dei subordinati che premevano per l’affondo. D’altro canto invece, lo stesso Beppe Grillo ha intuito la miccia tentando di svicolare i commenti di Crimi “reggente”. Francamente dire che sia fondamentale l’atto di coraggio è una bestemmia da bere, il messaggio punta al solo codice per dire: “meglio i cazzotti” agli oculati convissuti.
Stefano Bianco