di Giuseppe Rigotti
È un tumulto vedere il movimento grondare stelle per l’ira del suo stesso fondatore Beppe Grillo: ormai il movimento incassa maluccio da tutte le parti colpevole per natura di essere nato con due teste. A onor del vero che gli stessi elettori fanno fatica ad affiancarsi alla sua sinistra per “principi contraddittori”.
Il video choc in cui il leader del movimento compare con spada e sfogo difendendo il figlio, riprende Il -frame- di un uomo disperato che insulta e sbrocca fino a irrigidirsi i capelli. Finalmente Il comico esce dalla bolla giustizialista e si accorge dell’opaco sistema che affligge le toghe, una corrente in parte ingombrante e con un certo dilettantismo fazioso in grado di frustare pesantemente: roba da far gelare il sangue.
Intanto nel movimento si palesa lo sgambetto con un crollo nei sondaggi attestandosi al 22%. È il caso di ricontare le stelle?
Non è certamente un fatto di Oggi che Il movimento si ritrovi a buttare acqua dalla propria scialuppa per paura di “annegare”, lo dimostra il grido di aiuto nei confronti dei compagni piddini pro Enrico Letta: mentre il navigante principale (il socio Conte) se ne sta solo soletto a mantenersi le terga misconoscendosi dal padrone ‘Rousseau’.
“È tutta un’altra storia per sudare” cantava Pino Daniele; con Grillo fuori dal gioco muta una natura più proiettata al centro -o così-sperano.
In fin dei conti non conosciamo in -toto- le carte giudiziarie né il video in cui sussisterebbe il fatto, notiamo però un’immagine di Grillo già sbiadita edulcorata a “comico furioso”. Il tassello sta insieme e prevede che il potere della Giustizia resti di pianta a sinistra. Solidarietà se importa davvero.
Redazione