di Giuseppe Rigotti
Ne è trascorso di tempo per Roma e per (i Romani) presto imbrigliati a riscattare il nuovo “pupillo” per amministrare operativamente
Intanto nella divisione per le alleanze si distendono le frizioni con i ‘piddini’ presi a pianificare se abbordare nel ballottaggio con l’ estrema simbiosi; dipoi voltare le terga aggiudicandosi l’ intero trionfo con tra le mani il voluminoso serbatoio di voti. Una strategia latente se consideriamo la disaffezione degli elettori da ambe le parti.
Non molti giorni fa la sindaca si è pronunciata in tele-promozione (dinanzi a Floris) con una sedia ancora traballante in cui tra ‘asserzioni e dilemmi’ ha preferito omettere il soccorso: il risultato è una città allo sbando con un enorme debito incrostato, naturale che la paladina provi a svicolare le “pretese mancate”.
Dall’ altra parte si corazza Carlo Calenda (Azione) che dialetticamente spara, parla chiaro e prodiga energia mentre trasversalmente incita ‘nell’ occasione’ una rivalsa portando a colloquio la suburbanizzazione e lo studio delle periferie. Ora che i concorrenti sono (in pista) è indicativo capire in che modo “spiccheranno”, dopodiché la ragione trova motivo migliore del precedente.(Tanto rumore).
Redazione