di Giuseppe Rigotti
Un Partito estremamente fragile: questa è la foto istantanea del Pd. Di mezzo si sovrappone la figura di Enrico Letta, ex pendolare ora passato a capostazione -reo- di ereditare un giro tosto di cui si palesa il sovrabbondante cumulo di macerie.
Presente già in uniforme ideologica il prescelto sforna i primi studi cercando ostinatamente di rispolverare la segreteria piddina (e come?)
Introducendo il cavallo di Troia per aumentare la tassa di successione (roba da sardine e mascotte) mentre nel paese cascano urgenti riforme: questa è l’ ipocrisia della sinistra corrente che vorrebbe a tutti i costi accelerare proponendo fichi fuori stagione. Intanto temi come lavoro, giustizia, diritt
Tutti gli esperti dicono che il nostro sistema tributario gode di una certa complessità per cui servirebbe uno shock fiscale per incentivare il mercato ed il progressivo ‘reddito attivo’ prima che l’ erario collassi definitivamente. Il resto ha poca lucidità a fronte delle supposizioni teoriche dei radical chic, proprio costoro complici di vivere a spalle strette con l’ apparato burocratico senza (muovere dito).
Insomma, Letta appare debole perfino per i suoi stessi elettori i quali vedono un approccio più da gancio. Al plebiscito di sinistra non brillano gli occhi nè certamente l’ entusiasmo se a mancare sono le circostanze di risparmio (dato che i ricchi proseguono a sinistra). Il neo segretario ha facoltà di mettere bocca su cose in terra più che in cielo. “Inaudibile contentezza”.
Redazione