di Carlo Priolo
Evviva, Alleluia, non lo sapevamo anche noi italiani ora abbiamo il nostro Deng Xiaoping. Nel 1978, Deng e i suoi alleati lanciarono il programma “Riforma e apertura” e iniziarono una nuova fase della Cina. Nel 1979, la Cina ha stabilito relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti e Deng è diventato il primo leader supremo della Cina a visitare gli Stati Uniti. Nel 1980, ha lanciato le riforme politiche della Cina, la modernizzazione, come la definizione di “limiti di termine” per gli alti funzionari, che sono stati sanciti nella nuova costituzione cinese nel 1982.
Renato Brunetta lancia la modernizzazione italiana con il decreto P.A.: via libera del CDM al reclutamento per il Recovery. Brunetta: ‘ventata di modernità”, altri 30.000 fannulloni assunti nella pubblica amministrazione pagati con i tributi versati dai cittadini ormai alla fame. Eppure nel 2008 aveva tuonato duramente contro i “fannulloni” della pubblica amministrazione italiana, minacciandone il licenziamento.
Non meglio la precedente Ministra Marianna Madia, un nome una fesseria. L’ascoltammo alla conferenza stampa di presentazione della rivoluzione copernicana della Pubblica Amministrazione.
Sembrava di ascoltare una maestrina elementare degli anni 70, progressista ed antesignana dell’insegnamento dell’educazione civica, che spiega ai bambini di 9/10 anni che la P.A. (concetto già di per sé difficile) deve essere al servizio dei cittadini-utenti e non di ostacolo. Abbattere le lunghe file, le odissee di lunghi pellegrinaggi tra uffici che, secondo il principio della competenza, rifiutano il richiedente aiuto e lo destinano a vagare in lungo e in largo per giorni e giorni alla ricerca di chi dovrebbe essere competente.
Onestamente occorre dare merito a D’Alema che in tempi non sospetti ha suggerito l’azzeramento di tutta la classe dirigente del Paese e l’elaborazione di un sistema di reclutamento innovativo che deve essere preceduto dall’abbattimento del c.d. decentramento che ha dilatato per dimensione e volume tutto l’apparato pubblico allargato moltiplicando inefficacia, inefficienza, sprechi e corruzione, oltre ai costi insostenibili atteso che più della metà del reddito prodotto in Italia in un anno da imprenditori e lavoratori (1.787.664 milioni di euro correnti) serve per sostenere un apparato burocratico che è anche di ostacolo alla libera impresa.
Già al tempo della nascita delle Regioni (1969/1972) i repubblicani e i liberali avevano previsto che sarebbero state altri baracconi, infatti, hanno concorso in maniera ponderante alla crescita del debito pubblico, oltre alla moltiplicazione di uffici periferici e ostacolo all’economia di mercato.
Anche l’avvocato Giulia Bongiorno dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019 è stata Ministro per la pubblica amministrazione nel Governo Conte che ha proposto sanzioni pesantissime per i fannulloni. Sembra di capire che più sono ignoranti in materia e più hanno titolo a ricoprire il posto nel ministero più importante di quello dell’economia, perché dovrebbe sapere Salvini che più alto è il costo complessivo di tutto l’apparato pubblico allargato, che oltretutto genera altre diseguaglianze, minori sono le possibilità di ridurre la pressione fiscale che a sua volta impedisce gli investimenti privati che sono il motore dell’economia e la creazione dei posti di lavoro.
Sembra una bestemmia ma Salvini e Letta dovrebbero amarsi invece che odiarsi, sono impegnati in una gara leale a chi la dice più grossa. C’è una diga che trattiene l’acqua. Ma negli ultimi giorni ha piovuto molto. C’è il rischio che l’acqua tracimi o addirittura che la diga crolli.
A logica bisognerebbe anzitutto ragionare sul modo più efficace e meno dannoso per togliere un pò di acqua dal bacino e di conseguenza abbassare la pressione contro la diga. Invece, tutti stanno discutendo sulle procedure da utilizzare quando l’acqua tracimerà o la diga crollerà. Insomma, anziché prevenire si litiga su chi e come dovrà spostare le macerie.
In Italia se ne salvano tre Tremonti, D’Avigo e Gratteri, salvo altri che non conosco, ma che sono ben accetti. Peraltro, la degenerazione della burocrazia che è la forma legale della amministrazione della cosa pubblica si indica con il termine “buocratismo”.
Tanto per metterla sul versante delle evidenze scientifiche, secondo l’attuale riduzione degli effetti della pandemia, colui che nomina il Ministro della funzione pubblica si accerti che almeno abbia studiato e capito i testi scritti da Gaetano Mosca, Roberto Michels, Karl Marx, Frederich Engels, Vladimir Il’ic’ Lenin, Max Weber, Robert King Merton, Giorgio Freddi, Michel Crozier, Niklas Luhmann, Massimo Severo Giannini, Alberto Spreafico, Gianfranco Poggi e molti altri.
Noi di democrazia del popolo siamo sempre più convinti di dover governare l’Italia funestata da incapaci posti sulla linea di comando. Le pratiche delle liturgie politiche nonostante cambi la composizione dei Governi non vengono abbattute, essendo i personaggi sempre gli stessi, salvo ripetere in segno di giubilo l’ufficio divino ricoperto con nuove ed eterne alleanze e nella celebrazione del nuovo che avanza e che altro non è che il vecchio riciclato con la transumanza da un partito ad un altro, da un gruppo ad un altro. Sarebbe cosa buona e giusta almeno rileggere “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni.