di Giuseppe Rigotti
per il -ddl Zan- sarà importante capire la funambola intesa; ossia come la sinistra appoggerà i suoi artigli per scippare voti possibili e portare a trionfo la questione. Il tema è incandescente, invoca la schiera di 5s e Pd che vorrebbero a tutti i costi schiacciare la presa di posizione contro la destra congiunta in modifiche con (Iv di Renzi).
Ma il Matteo toscano non muta pelo e torna da manovratore
(semi -progressista ad oltranza) convincendo i suoi scolari a votare l’ emendamento alla camera per poi ritrattare con dubbio e riflettere come l’ altro Matteo (Salvini) per discuterne al più presto.
In questi frangenti ci si accorge della ‘mannaia politicizzata’ mentre tutti fingono di volere qualcosa in cui evince l’ apoteosi della sopravvivenza (perché diciamoci la verità) la sinistra ha smesso di cavalcare temi scottanti per imbullonarsi all’ avanzata dell’ establishment “tesoriere” per eccellenza. E così la
la lotta all’ omotransfobia ripassa co
-politicamente corretto- a scapito dello stuolo di facinorosi privi di sentimento.
Dal punto di vista dei liberali invece né vale lo scontro (purché) non miri la “libera opinione” mentre il segretario (Letta) si incarta e cerca rifugio collaborativo per sbandierare vittoria. Poi però accade che i due Matteo si ritrovino nel nucleo di una visione comune tra “zig zag” e “abbracci fumanti”.
Temo che si tratti di un mare torbido in cui la politica conta di incitare il ‘delitto ideologizzato’
più del costume e della cultura in sè. Almeno questa volta (auguriamoci una nobile tregua).
Redazione