di Giuseppe Rigotti
Esiste nel centrodestra un sogno premonitore degno di svolazzare sui partiti più blandi. Niente scuse: questa volta l’ obiettivo è pulsante, concreto da attuare nella prima tornata di settembre. L’ idea consisterebbe nel crea
Perfino in politica estera il centrodestra trova -unicum-, risponde all’ unisono e afferma di contrastare i trafficanti per garantire accoglienza a donne e bambini in fuga. Mentre con la sinistra la politica estera era scomparsa ad appannaggio della guida franco-tedesca. Per non parlare del grande problema strascico inteso nella magistratura e ‘Mps’ che la sinistra vorrebbe a tutti i costi sotterrare per non venirne mai a capo. E dunque?
Il centrodestra risponde con contenuti specifici, vorrebbe intestarsi carta bianca su temi prioritari come la giustizia, la burocrazia ed il fisco utilizzando anche l’ armonia di Fdi. D’altra parte invece i dem cercano di manovrare l’ affluenza per trionfare quando gli pare. Non sono ciechi, ma lo diventano quando le cose iniziano a precipitare: gli brogli alle primarie nazionali del Pd del 2019 nel comune di Argelato (fonte La verità) ci palesano la razza, ma anche la salute di un cavallo zoppo proprio in termini di investimento emotivo. E pure chi credeva in Enrico Letta Oggi è fermo ad osservare il semaforo.
Tutto sommato la politica è questione di fibrillazioni e accordi: l’ evoluzione servirà a compattare una classe dirigente determinata a perseguire i programmi durante l’ intero ciclo legislativo senza troppi affanni ideologici. Dunque un solo gruppo a catena maggioritaria per indirizzare la ‘cabina’ e crescere finalmente in Europa.
Dopodiché ogni testa è tribunale, allora -meglio- guardare il dente più sporgente e col senno di poi qualora non funzionasse avere l’ ardire di annunciare: “tale palo, tale asta”.
Redazione