di Giuseppe Rigotti
Se vuoi correre un miglio, corri un miglio ma ricordati di oltrepassare prima la fatica dell’ “Unione” parafrasando (i padri fondatori del primo consiglio d’ Europa), eppure qualcosa sembra muoversi se i 27 paesi a coda dell’ Europa e “Washington” si sbracano in virtù dell’ ennesima ragione diplomatica: sganciare su Mosca un quarto pacchetto di sanzioni con l’ azione concreta di bullizzare l’ autocrate del Cremlino costringendolo a deporre le armi. Ma Il paradosso delle sollecitazioni è che servono per discutere dell’ etica condivisa, nella sostanza per “bagnare terreno” e provare a recuperare un tempo già perso in partenza. Al diavolo pure (il rincaro delle materie prime) poiché, ci dicono che il senso è comprensibile ma vitale, giustifica la propaganda occidentale.
In questo particolare momento storico tatticismi ed europeismi sono imprecisi come un orologio non sintonizzato; nella confusione si cerca l’ ombrello della (Nato) ma con quale tipo di società o meglio (globalizzazione aperta?)
Purtroppo l’ Europa credendosi -Imperiale- si è schierata da parte dell’ Ucraina ancor prima dell’ apparato USA, poi sono arrivate le le mezze spallucce, i discorsi, le tribolazioni ed infine la sottomissione diretta a Washington: “Gli alleati sono uniti, il Cremlino ha sbagliato i conti”, Joe Biden, in un discorso alla nazione poche ore dopo dell’intervento di Zelensky al Congresso americano”.
Da qui in poi, per l’ Atlantico le anime si ricompongono sotto un unico appuntamento con la storia,
una maggiore consapevolezza su come costruire “il nuovo mondo” che verrà. C’ è la guerra, ma anche uno spirito di integralismo di unità morale che potrebbe arrivare come ulteriore impeto per favorire
un dialogo -di fine tregua-. Sarà inoltre (sempre per la Russia) proibito l’export dei beni di lusso a cominciare dai diamanti, revocati “importanti benefici” dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc); poi sospesi i diritti di appartenenza a istituzioni finanziarie multilaterali come il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la Banca mondiale, cioè niente più prestiti o benefici da queste istituzioni”. Con questa mentalità “Putin” non avrà neanche la maschera della decenza e perderà i suoi soci- oligarchi, sostanzialmente le braccia economiche per il fatturato alla guerra.
Come prospettiva dubitiamo però, o diamo forse per scontato che con il “default” galoppante, il sottoscritto potrebbe ulteriormente incaponirsi spingendo sull’ azione più affine al suo non inedito “identikit” -l’ affondo militare-, ma è comunque un rischio che dobbiamo correre invogliandolo ad accarezzare la pace, restituendo la sacralità terrena ai martiri. Auguriamoci che l’ Europa così com’è “incompiuta ma stucchevole” diventi formida
Redazione