Gesù disse: “Avete inteso che fu detto occhio per occhio e dente per dente, ma io vi dico di non opporvi al malvagio anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il tuo mantello. Se uno ti consiglierà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle (Matteo 5-38-42). La frase è stata pronunciata nel Discorso della Montagna.
Il Vangelo di Luca riporta analoga frase pronunciata nel Discorso della Pianura.” Ma a voi che ascoltate, io dico Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra, a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica: Dà a chiunque ti chiede e a chi prende del tuo, non chiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fate a loro. (Luca 6,27-31).
Gesù indica la guancia destra, perché tra i potenti per colpirti con il massimo disprezzo ed affermare l’autorità e il dominio era in uso colpire con il dorso della mano destra sulla guancia destra; offrendo la guancia sinistra il potente deve colpire con la mano aperta ed oltre ad appurare che si tratterebbe di una sfida tra pari, apprende che l’offerente l’altra guancia non ha alcuna paura ed il messaggio è nei confronti di un potente molto più forte che apprende che la supremazia sarà di chi non ha alcun timore per la morte. Colui che si è liberato della paura conquisterà la pace anche per i signori della guerra.
Cos’è la guerra? Lo scontro tra gli uomini appartenenti ad una nazione contro uomini appartenenti ad altra nazione decisa da altri uomini appartenenti alle nazioni che si fronteggiano, che ordinano ai propri ignari concittadini di andare a combattere per la difesa della Patria, del territorio di appartenenza, per i valori della democrazia e della libertà al fine di vincere sul nemico e ripristinare la pace perduta e poter scambiare con il nemico merci e prodotti di ogni genere capaci di soddisfare i bisogni primari e secondari, oltre a scambiare culture antropologiche diverse, stili di vita, per conosce usanze e tradizioni, pratiche religiose, di altri popoli con l’obiettivo di realizzare una storia comune e vivere in pace per crescere i figli, per realizzare un mondo migliore. Così liberando ogni uomo dal vincolo della legge del più forte, riducendo l’oppressione della prepotenza e della rappresaglia, come avviene da sempre scritto nel sangue delle narrazioni della vita di popolazioni ed etnie del passato e del presente.
Con il massimo rispetto e stima, senza infingimenti, per quello che le mutevoli reali condizioni consentono nel divenire continuo delle dinamiche dell’agire delle genti, l’italiano Prof. Mario Draghi, riconosciuto in tutto il mondo il massimo esperto di finanza creativa, si è trovato nudo difronte all’esplodere della guerra che sicuramente non aveva previsto e non valutato nel suo piano di ripresa e resilienza, causata dall’evento planetario della pandemia che non pare abbia cessato il proprio percorso evolutivo, pur registrando una minore mortalità.
Il Presidente Draghi ha dovuto fare i conti con un nemico molto più temibile del COVID19 e sue varianti, la guerra. Anche se nella storia dell’umanità la guerra ha rappresentato, come ricorda il premio Nobel per la fisiologia Konrad Lorenz nel libro “Il cosiddetto male” scritto nel 1963 che si sono avuti 227 anni di pace e 3357 anni di guerra, che in ragione di 13 anni di guerra c’è stato un anno di pace. Questi numeri non credo siano sconosciuti al Prof. Draghi che agisce sempre dopo aver consultato i numeri. Ma nell’immediatezza dell’evento guerra ha pensato fosse utile aggregarsi ai Capi degli altri Paesi che hanno sottoscritto un accordo di collaborazione e alle stesse burocrazie dell’Amministrazione della Unione Europea, che amministrano i fondi comuni per il passaggio da unità monetaria a quella economica e poi politica e costruire gli Stati uniti europei.
Ma la legge del destino stravolge i piani e costringe a mutare e trovare aggiustamenti come quelli dei bilanci. Ma nulla è perduto, anche il cammino della scienza subisce tali mutazioni e sorprese. Nel 1970 il biologo Jacques Monod ha scritto il libro “Il caso e la necessità”. Cinque anni dopo aver ottenuto il Premio Nobel per la fisiologia e la medicina Jacques Monod sorprende la comunità scientifica con questo saggio controverso dove associa, a questioni come l’origine della vita o l’evoluzione della specie, concetti apparentemente impropri come il caso e la necessità, ossia discute le conseguenze metafisiche e spirituali delle grandi scoperte scientifiche della biologia molecolare e della genetica. Il Prof. Draghi incolpevolmente ha subito il destino del caso e della necessità di provvedere con prontezza ad un evento che per sua fortuna non ha mai vissuto in presa diretta a differenza del sottoscritto che è uno di quei bambini ucraini sopravvissuti e che sarà un adulto, se la fortuna lo arride, affetto da una malattia mortale che porterà nel suo spirito fino alla morte.
Il Prof. Draghi annuncia, con l’enfasi di colui che si libera di un peso insostenibile, l’unità di tutti i Capi europei, che non è l’unità di tutti i popoli europei (448 milioni di persone), ma delle sue rappresentanze di vertice, che in ogni caso nell’affrontare venti di guerra devono tenere conto delle storie di ogni Paese membro che ha agito e vissuto le guerre in modo totalmente difforme, per cui un conto è unificare con una moneta unica, diverso è unificare per decidere sulla guerra che si vive per procura. L’unità di intenti è la peggiore delle soluzioni al solo fine di potersi rendere promotori di un accordo di pace, anche temporaneo, senza essere costretti ad invocare l’aiuto di terzi che ieri sono stati oggetto di reprimende e condanne.
La condanna senza appello del nemico, che pare abbia intrapreso la guerra senza motivo alcuno al solo scopo di aggredire e conquistare territori appartenenti storicamente ad altri, paralizza ogni tentativo di possibile mediazione e condanna la UE all’unico compito possibile di accrescere il volume dell’orrore della guerra attraverso l’invio di armi sempre più distruttive e restare inerti a osservare quando la morte procurata dalle armi avrà finito la sua spinta inerziale.
Sul piano interno il Presidente Draghi non è più in grado di assicurare al suo governo di inetti un futuro che si reggeva sull’esigenza di risanare gli effetti devastanti della pandemia che da solo il Prof. Draghi nel bilancio, come è di norma tra positivo e negativo, è riuscito a conquistare un segno più.
La guerra determina uno scenario incontenibile e le soluzioni correnti dei fenomeni socio-economici sono del tutto inadeguate, atteso che anche quando il rumore delle armi sarà attenuato la tangenziale della faglia che ha diviso la terra resterà immutata per sempre.
Personalmente, avendo incontrato al crocevia del destino un bambino che con una frase mi ha fatto precipitare nell’abisso dell’agire dell’uomo, ho potuto osservare la realtà dalla soglia della bara interrata e raramente ho visto la luce, ma ho compreso l’infinità del male. Le parole del Santo Padre restano inascoltate e ognuno attende il “miracolo”.
Cos’è il miracolo? E’ la correzione dell’errore. Se eliminiamo l’errore, ecco il miracolo.
Un piccolo esempio, la Cina viene indicata come il nuovo pericolo per il mondo, tanto da definirlo uno Stato canaglia, e quando ha proposto ai Paesi europei di voler aderire alla via della Seta, quei pochi che hanno espresso un segno di attenzione sono stati crocifissi.
Cos’è la via della seta? Quel reticolo che si sviluppava per circa 8.000 km costituito da itinerari terresti, marittimi e fluviali lungo i quali nell’antichità si erano snodati i commerci tra l’impero cinese e quello romano.
La nuova via della seta è una iniziativa strategica della Repubblica Popolare Cinese per il miglioramento dei suoi collegamenti commerciali con i Paesi dell’Eurasia e dei rapporti culturali e politici principalmente con i Paesi europei per l’interscambio di prodotti di alta qualità. Le aree interessate sono la Cina, l’Asia centrale, l’Asia settentrionale, l’Asia occidentale e i Paesi e le regioni lungo l’Oceano indiano e il Mediterraneo. Una operazione planetaria, che ha una intrinseca natura pacifica, che sviluppa le infrastrutture di trasporti e logistica per promuovere relazioni commerciali globali, favorendo flussi di investimenti internazionali e sbocchi per la propria produzione, ma anche per favorire l’importazione di prodotti innovati e di alta qualità dai Paesi europei. La Germania è il primo partner commerciale della Cina. L’iniziativa di un piano organico per i collegamenti terrestri fu annunciata dal Presidente cinese Xi Jinping a settembre del 2013 e la via marittima all’ottobre dello stesso anno, contestualmente alla proposta di costituire la Banca Asiatica d’investimenti per le infrastrutture.
Insieme alle merci in un senso e in senso opposto viaggiano i saperi, le tecniche, le invenzioni, l’artigianato, le persone, le storie delle esistenze umane, i viaggiatori che si allontanano dal territorio dove sono nati.
Le guerre interrompono il flusso della storia dei popoli e riportano indietro le lancette dell’orologio al tempo della pietra e della fionda, come dice il poeta.
La Cina per trasportare le merci, per vendere la sua produzione lancia la costruzione della via della seta per ottenere che le merci giungano in Europa e le merci europee possano giungere in Asia, in Cina.
Nel medioevo il capitalismo in ascesa consentiva agli abbienti di ottenere le lettere di indulgenza e comprare la propria libertà dalla punizione divina, secondo la teoria che il Papa (Clemente VI) fosse il fiduciario degli illimitati meriti acquisiti dal Cristo e dai Santi e che quindi poteva distribuire parte di questo tesoro ai credenti. Il Papa assume la figura di un monopolista benevolo che possiede un immenso capitale di grazia e misericordia, un capitale morale per dispensare agli uomini di buona volontà un vantaggio morale sugli altri. Oggi quel Papa del 1342, che agiva secondo le esigenze dell’epoca, è stato sostituito dalle segreterie europee che decidono delle sorti di 448 milioni di persone avvalendosi della economia del debito con l’uso delle risorse dei cittadini europei debitori nei confronti delle multinazionali finanziarie che hanno prestato i soldi all’Europa per il Next Generation EU, fondo del valore di 750 miliardi di euro, per la ripresa e resilienza al fine di sostenere gli Stati membri colpiti dalla pandemia di COVID -19. Anche per stabilire ad libitum la difesa dei valori occidentali della democrazia e della libertà con il costo dei figli degli altri e della decapitazione delle madri che hanno un diritto esclusivo sulla vita dei figli.
Le mamme ucraine non sono state consultate e neppure quelle russe, se sono disposte a sacrificare i propri figli per la democrazia e per la libertà che anche prima della guerra non ha assicurato neppure un benessere minimo. Non è stato indetto un referendum. Forse le madri ucraine avrebbero preferito arrendersi all’invasore e non sacrificare la vita dei figli.
Peraltro, secondo biologia e religione, neppure la madre può decidere della vita del figlio in quanto figlio dell’intera umanità, figlio di Dio. Come sempre ci ha pensato la Chiesa cattolica e per essa il Santo Padre che ha condannato la guerra.
Per quanto infinitamente piccola è nostra convinzione, anche noi abbiamo espresso la nostra totale e incondizionata avversione alla guerra ed abbiamo proposto di sanzionare tutti i soggetti posti al vertice degli organismi internazionali istituiti dopo la seconda guerra mondiale per assicurare la pace, in primis l’ONU che pare sia latitante.