AGI – Il centrodestra vince le comunali 2022. Nei capoluoghi di regione il centrodestra ottiene 3 sindaci, il centrosinistra 1.
Nei capoluoghi di provincia il centrodestra ottiene 13 sindaci, il centrosinistra 10, le liste civiche 3.
Nelle precedenti elezioni il centrodestra ottenne 17 sindaci, il centrosinistra 5, le liste civiche 4.
Il centrodestra strappa i sindaci di Palermo, Lucca, Belluno, Barletta e conferma i comuni di Genova, L’Aquila, La Spezia, Pistoia, Asti, Rieti, Frosinone, Oristano, Gorizia.
Il centrosinistra strappa i sindaci di Catanzaro, Lodi, Alessandria, Parma, Piacenza, Verona, Monza e conferma i comuni di Padova, Taranto e Cuneo.
Le liste civiche strappano al centrodestra i sindaci di Como, Viterbo e confermano il comune di Messina.
M5s conferma il solo sindaco di Mottola in Puglia. Gli ex comuni pentastellati di Carrara, Fabriano, Santerano vanno al centrosinistra; Canosa e Ardea vanno al centrodestra; Guidonia e Acqui Terme a liste civiche.
Il centrodestra perde nei comuni dove si è presentato diviso al primo turno: ad esempio a Verona, Catanzaro, Parma, Viterbo.
L’alleanza tra centrosinistra e M5s vince nei capoluoghi di Lodi (M5s all’1,5%), Padova (M5s all’1,3%), Taranto (M5s al 4,2%), Alessandria (M5s al 3,9%), Catanzaro (M5s al 2,8%).
Da segnalare il risultato di Ortona: il ballottaggio conferma il sindaco uscente Leo Castiglione, sostenuto da liste civiche. Fdi e Lega, esclusi dal ballottaggio, avevano stretto al secondo turno un apparentamento con Ilario Cocciola.
“Nessun apparentamento – aveva tuonato l’Anpi locale – è giustificabile tra una coalizione che si è definita riformista e progressista con chi è contro l’estensione dei diritti civili (fine vita, ius soli, legge Zan, ius scholae), in economia è protezionista e corporativista, non riconosce il 25 aprile 1945 come data fondante della Repubblica Italiana. C’è un limite, che non può mai essere superato”.
Luca Monti