AGI – Tra le misure allo studio della Commissione Ue e del governo italiano per abbassare le bollette elettriche che gravano su cittadini e imprese c’è il disaccoppiamento del costo del gas da quello dell’elettricità.
I regolatori hanno deciso all’inizio del secolo di legare l’andamento del prezzo dell’elettricità, compresa quella prodotta da fonti rinnovabili, a quello del gas. Legare il costo dell’energia prodotta da rinnovabili a quelli del gas aveva il vantaggio di incentivare gli impianti green garantendo margini di guadagno maggiore e compensando gli investimenti iniziali per realizzare impianti eolici o solari. Un modo per agevolare la diffusione degli impianti verdi.
Il sistema ha retto fino a che il prezzo del gas non si è impennato portandosi dietro anche quello dell’elettricità. In Italia circa la metà dell’elettricità è prodotta da centrali a gas che garantiscono quella continuità che al momento le rinnovabili non hanno (il sole non c’è di notte).
Se il prezzo del gas vola però l’aumento si ripercuotre sul prezzo dell’elettricità prodotta, anche da rinnovabili, quindi a costi molto più bassi. Il disaccoppiamento parte dall’idea di consentire a ogni fornitore un prezzo in base ai costi di produzione.
Oggi il prezzo del gas viene determinato al Ttf, il mercato di riferimento per l’Europa. Il costo per megawattora nell’ultimo anno è lievitato. All’hub di Amsterdam, una sorta di Borsa europea del gas, si scambiano future, contratti che stabiliscono l’acquisto o la vendita di una certa quantità in una certa data.
Come tutte le Borse, anche quella del gas di Amsterdam, è volatile e soggetta alla speculazione aumentata con l’attacco russo all’Ucraina e le dispute sulle forniture all’Europa. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto recentemente che “questo legame che c’è tra il costo dell’energia elettrica prodotta con le rinnovabili, e quindi acqua, sole, vento, e il prezzo massimo del gas ogni giorno è un legame che non ha più senso”.
Il prezzo dell’elettricità legato a quello del gas è stato pensato in un’altra era energetica. Il mondo dell’energia infatti ha cominciato a cambiare a metà del 2021, con l’uscita dalla pandemia Covid, la ripresa impetuosa della domanda e la svolta green intrapresa dall’Europa.
Quest’ultima ha causato una contrazione degli investimenti nel settore gas e di conseguenza, a partire dala seconda metà dell’anno scorso, i prezzi del gas (e dell’elettricità) sono andati alle stelle.
La guerra della Russia all’Ucraina ha amplificato il fenomeno. Per questo, nei mesi scorsi, a più riprese, sia la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen sia il premier Draghi hanno insistito sull’argomento. E pochi giorni fa anche la Germania ha detto di valutare il disaccoppiamento.
Piero Santarelli