Mario Draghi non è disponibile per un secondo mamdato a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio ha risposto con un secco ‘No’ alle domande dei giornalisti che chiedevano se fosse disponibile a tornare alla guida di un governo.
In quella che è stata annunciata come la sua ultima conferenza stampa da premier, Draghi ha parlato anche di politica estera e in particolare dellesanzioni alle Russia. “Il governo su questo non condivide” la posizione del leader della Lega, Matteo Salvini, che ha detto, rispondendo a una domanda sull’efficacia delle misure nei confronti della Russia, “le sanzioni funzionano, la propaganda russa ha cercato di dimostrare il contrario ma non è vero, altrimenti non si spiegherebbero i comportamenti recenti di Putin. Bisogna continuare su quel fronte“.
A proposito della mossa del Parlamento europe, secondo cui l’Ungheria non è più uno stato democratico, Draghi ha ricordato come l’Italia “difende lo Stato di diritto i nostri alleati sono la Germania, la Francia che difendono lo stato di diritto“. Ancora: “c’è da domandarsi come uno si sceglie i partner? Certamente sulla base di una comunanza ideologica ma anche sulla base della tutela degli interessi degli italiani. Bisogna chiedersi chi mi aiuta a proteggere gli italiani meglio? Chi conta di più tra questi partner? Datevi voi le risposte“.
Sui fondi russi ad alcuni partiti euroei, Draghi ha raccontato di aver avuto “una telefonata con Blinken, (segretario di stato Usa, ndr). “Era naturale chiedere cosa sapessero e lui mi ha confermato l’assenza di forze poliche italiane nella lista di chi ha beneficiato di fondi russi”, ha detto. “I vertici dei servizi italiani hanno avuto contatti con i loro omologhi Usa e l’intelligence Usa ha confermato di non avere evidenza di finanziamenti occulti russi a forze politiche che competono nella tornata elettorale attuale. La democrazia italiana è forte non si fa abbattere dai nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati. Non bisogna aver timore di qualunque voce. Negli ultimi 20 anni la Russia ha effettuato una sistematica opera di corruzione in molti Paesi europei e negli Stati Uniti, non c’è niente da stupirsi sono cose note“.
F.B.