Gli amici della letteratura italiana ricorderanno la “mandragola”, l’opera teatrale di Niccolò Machiavelli dove grazie a un intrico di palazzo si legittima un adulterio. Una commedia divertente. La parola che si pensava relegata alle memorie letterarie invece oggi balza alle cronache per essere stata individuata come sostanza negli spinaci. Le unità sanitarie della Campania riportano dieci intossicazioni da quella che è chiamata “mandragora” (con la erre). Si tratta di una verdura fortemente tossica fino a toccare livelli di velenosità.
Erba assolutamente da evitare, è invece stata scambiata in luogo degli spinaci, forse per la somiglianza estetica con il commestibile ortaggio.
Immediata la ricerca del bancale dal quale è stata distribuita. Si tratta sempre di una ricostruzione ancora ipotetica, se confermata le ricostruzioni indicano che è stata rivenduta nei mercati e nei negozi di Napoli: a Quarto e Monte Procida.
Sarà chiaramente messo sotto accusa il centro agroalimentare di Napoli per l’ipotesi di manchevolezza nel vigilare sulle derrate che pare siano arrivate dall’Abruzzo. Il lavoro dei carabinieri e dell’azienda sanitaria Napoli 2 sarà ora quella di controllare l’intera filiera e i mercati a cui è stata distribuita la falsa partitura di spinaci.
Chiaramente il monito si estende a chiunque intenda consumare spinaci. Il Comune di Napoli, oltre l’azienda sanitaria, sono mobilitati al controllo e a diffondere il messaggio.