Non sappiamo come la Storia tratterà il rientro di Silvio Berlusconi in teatro sappiamo solo che si presta ad essere un grande soggetto teatrale. Paragonabile al Caligola di Camus, il ritorno al Palazzo Madama per sedersi in uno degli scranni fa del presidente di Forza Italia uno dei pochi soggetti della narrativa universale in grado di far prevalere il suo ego al contesto. Superare ogni barriera, oltrepassare lo strapotere della magistratura che in diverse sedi e partiti si lamenta in Italia da decenni, sconfiggere il tre processi per le frequentazioni di giovani donne nella propria abitazione considerate oggetto prostitutivo … Su questa condanna ha subito gli arresti commutati a pena sostitutiva in ambito di assistenza sociale, ha sottoposto il suo caso alle massime corti d’Europa per uscirne vincente e mettersi seduto sul piccolo trono a cui ambiva da più di un decennio. A causa dei capi di imputazione Silvio Berlusconi aveva perso i diritti di cittadinanza. E così si consumava uno dei più grandi paradossi dei nostri tempi. Uno degli uomini più ricchi in Europa che non gode dei diritti civili perché bloccato dall’accusa di induzione in due ragazze alla profferta del loro corpo. Assieme a questi processi intentati per evasione fiscale – l’aver trovato indirizzo a tanti capitali guadagnati presso paradisi artificiali – accuse di acquisizione di favori in sede di voto parlamentare in cambio di danaro … Tutto doveva concorrere a spazzare via un personaggio dalle cronache. E in parte ci si è riusciti. Ma i primi successi dell’onda avversa a lui creata non potevano resistergli a lungo. Stamattina, stanco, evidentemente affaticato, è stato lasciato dalla sua auto di servizio fuori da Palazzo Madama. C’era la senatrice Bernini ad aspettarlo, salutarlo e accompagnarlo per espletare le operazioni di rito per l’accettazione della carica conferita dalla consultazione elettorale. Difficile capire quanto sarà presente nelle discussioni in aula. Quanto la sua presenza sia semplicemente simbolica e attestante la vittoria della formazione politica di cui fa parte. È chiaro solo che quella stessa formazione non è identica a quella da lui inventata ventotto anni fa. Il centrodestra aveva senso con Berlusconi presidente e garante contro le spinte che potevano arrivare dall’interno. Senza la presenza fisica di Silvio Berlusconi si è dimostrato non poter sussistere il centrodestra, se non in coalizione di amministrazioni territoriali. La guida di una coalizione che raccoglie la tradizione liberale con le spinte più conservative e quelle che derivano da una tendenza liberista e secessionista, si è trasformata nettamente negli anni. Oggi è la destra a guidare le danze. Ma sempre al rappresentante di un mondo che ha attraversato la Prima Repubblica con Craxi e al Seconda con il nume della sua persona, lo rivedrà in modo in cui tornerà sicuramente protagonista. Ma quando questo avverrà potrà non piacere a molti.