Berlusconi è sempre stato bravo a lasciare trappole nelle quali sono caduti un po’ tutti. Licia Ronzulli consiste nell’ultima di queste. E’ diretta ai cronisti rimasti senza carne da bruciare, con una cronaca di un governo in formazione che mai è stata così ricca di gossip.
L’idea del satrapo gaudente giudiziariamente conclusa delinea anche la fine della sua notiziabilità. (Anche se alcuni procedimenti sono ancora in corso). L’incompatibilità ambientale oramai preistoria risuona come una costante nella narrazione di tanti altri ‘personaggetti’ della scena italica. Cosa dà in pasto ai notiziari per continuare a dare il titolo e la foto di apertura? Le liti con la Giorgia relegabili a qualcosa di prevedibile – in ogni discussione tra partiti per la formazione del governo ci sono diktat, cesure, aperture, frizioni e distensioni imposte.
E allora l’amico dei cronisti ha dovuto dare in pasto Licia Ronzulli, sacrificandola nel rito della vittima designata per l’investitura. L’importante è che la cattiva sia Giorgia che brucia un’altra donna per volere del suo partito. Ma siamo proprio sicuri che sia il partito di Giorgia ad aver bruciato Licia? In effetti non si è mai capito bene cosa gliene importasse a Fratelli d’Italia di tenere una moratoria nei confronti di Licia. La minoranza no vax ha altro da pensare che le posizioni della Ronzulli, una delle tante, in tempi di piena pandemia. Quella che doveva essere il ministro della Salute in effetti è stata silurata dagli stessi del suo partito. La sua resistibile scalata nei favori del patriarca non è mai piaciuta. Somiglia a quell’Eterno Ritorno celebrato da Gabriel Garcia Marquez in L’Autunno del Patriarca.
Anche Berlusconi è un Presidente al tramonto. Da parte dei suoi nemici, il suo barcollare ma non mollare trasforma il sentimento su di lui da odio a tenerezza. È diventato il protagonista di un romanzo che ancora deve essere scritto. Ma i suoi devoti sottoposti ne soffrono le intemperanze e le strumentalizzazioni a cui negli anni sono stati usati come pedine di una scacchiera in cui non erano mai loro a giocare ma sempre e solo “Lui”. Chiaramente colei che negli ultimi anni è stata protagonista dei pieni favori, colei che è stata occhi e orecchio del Presidente nelle Camere nelle quali non poteva esercitare il suo presidio, oggi è vissuta come la nemica interna da battere. Non può essere premiata con un ministero. E non si tratta di onorabilità del dicastero. – Avendolo abitato Beatrice Lorenzin e Roberto Speranza ha conosciuto due eventi di fortissima democratizzazione. Anche la Ronzulli avrebbe potuto fare il ministro senza sfigurare. Ma non in questo governo. Non come premio di questa maggioranza.
Sufficiente suggerire la presa di posizione dei gruppi a Giorgia e il diktat non diventa più il loro ma è della premier in pectore. Facile il gioco.
E allora il Patriarca sentendosi spodestare gioca la carta della beffa ponendola come capogruppo al Senato. Con buona pace di Antonio Tajani che finora ha brigato contro.
Detto questo il Berlusca rinverdisce i suoi tropi classici: il Ponte sullo stretto di Messina, tra questi. Anche questa è una figura tipica: la compassione per l’incompiuto, come
Gustav von Aschenbach su Morte a Venezia, dove tutto sta morendo ma lui pensa alle occasioni perdute della sua giovinezza. E tra queste c’è anche la ritrovata amicizia con Putin. Ma sarà vero? Non è importante. La sua immaginazione proiettiva però dice questo. Ma in questo gioco Antonio Tajani, quello che un tempo era il più fidato luogotenente e ora si ribella alla rotta del capo, dato per certo agli Esteri, rischia ora di pagare pegno. Rischia di rimanere in Senato a litigare con la donna che ha voluto bruciare, la Ronzulli.
Il problema è che – come avrebbe detto nell’Amleto – in questa follia c’è del metodo. Tanta estemporaneità a cosa si deve addurre? A uno spirito oramai senza freni? Oppure al gioco di una modalità per bruciare la Meloni? Sarebbe la seconda donna sacrificata in questo gioco al massacro.
Il 25 ottobre il sipario dovrà essere tirato e la trama sciogliersi. Ma lo spettatore esperto deve attendersi il sopraggiungere di un altro inaspettato comprimario che diventa protagonista. Si tratta solo di pochi giorni e lo vedremo.