AGI – Aboubakar Soumahoro si autosospende dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi – Sinistra Italiana. Non un atto dovuto, per il deputato finito nell’occhio del ciclone con la vicenda delle cooperative di braccianti gestite da alcuni famigliari e sulle quali la procura di Latina ha acceso i fari. Soumahoro, che si è fatto conoscere negli anni per aver difeso da sindacalista i diritti dei braccianti, non risulta nemmeno indagato.
Ma il dato politico c’è e pesa come un macigno su una forza politica, l’Alleanza Verdi – Sinistra Italiana, per la quale i diritti dei migranti e dei lavoratori in generale sono temi identitari.
La decisione è arrivata al termine di una riunione fiume durata oltre sette ore, fra ieri sera e questa mattina, alla quale hanno partecipato, oltre allo stesso Soumahoro, i vertici del gruppo parlamentare: Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e la capogruppo Luana Zanella.
Durante il ‘conclave’, Soumahoro ha spiegato che con la vicenda dell’inchiesta non c’entra nulla e ha assicurato di voler rispondere punto per punto alle contestazioni politiche e giornalistiche che gli sono state mosse.
Questo, stando a quanto riferisce chi era presente all’incontro e che parla di un confronto “lungo, ma sereno”. La base di partenza è che Soumahoro non risulta indagato, spiegano ancora fonti del gruppo, e i vertici dell’alleanza “non sono né pubblici ministeri né poliziotti”: l’unico interesse di chi sedeva attorno al tavolo del confronto, viene sottolineato, “è tutelare la comunità politica a cui si appartiene e che è sottoposta, oggi, ad attacchi politici provenienti da ogni direzione”.
Soumahoro, dal canto suo, sta preparando tutto ciò che serve per rispondere agli attacchi contro di lui, mostrandosi “sereno e determinato” e ribadendo ai suoi di non avere nulla di cui rimproverarsi.
“Rispettiamo questa scelta che seppur non dovuta, mostra il massimo rispetto che Aboubakar Soumahoro ha delle istituzioni e del valore dell’impegno politico per promuovere le ragioni delle battaglie in difesa degli ultimi che abbiamo sempre condiviso con Aboubakar”, scrivono in una nota congiunta Bonelli, Fratoianni e Zanella: “Siamo fiduciosi, considerato quanto riferitoci, che la vicenda possa essere chiarita in tempi rapidi e senza alcuna ombra”. Il segretario di Sinistra Italiana, in particolare, fa notare che “l’autosospensione, lo dice la parola, è una scelta autonoma, è una scelta di tutela: della sua libertà, di organizzare la risposta alle questioni che gli sono state contestate in questi giorni”.
“Ci auguriamo”, ribadisce Fratoianni, “che ogni aspetto possa essere chiarito nel più breve tempo possibile. Peraltro, aspetti che hanno natura politica, perché, per quello che è noto, non ci sono aspetti penali che lo riguardano”. Intanto, da parte della maggioranza arrivano le prime iniziative parlamentari.
Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha presentato ieri una nuova interrogazione che prende le mosse da quanto fatto vedere nella trasmissione Striscia la Notizia: “Ho depositato una ulteriore interrogazione sulle vicende che riguardano i possibili casi di sfruttamento di lavoratori stranieri impegnati nel settore agricolo a Latina e altrove, spiega Gasparri: “Si tratta delle vicende sulle quali ci sono state polemiche che hanno interessato il neo deputato Aboubakar Soumahoro. Tra l’altro, ho appreso con meraviglia dalla lettura dei giornali che la formazione politica di cui fa parte si sta interrogando sulla compatibilità di alcune sue condotte con l’appartenenza a quelle stesse organizzazioni politiche della sinistra. Ho chiesto quindi di sapere se, rispetto all’accusa di due ex soci del deputato nella ‘Lega Braccianti’, i ministeri competenti intendano fare chiarezza sui fondi raccolti che dovevano essere impiegati per sostenere i lavoratori in difficoltà e che in parte, circa 180 mila euro, non sarebbero stati rendicontati”.
Un “processo mediatico” stigmatizzato dal deputato e vice segretario di Azione, Enrico Costa. “Aboubakar Soumahoro potrà avere tutte le colpe del mondo, ma il processo mediatico è pazzesco. Accusa, istruttoria, sentenza in tre giorni sulla stampa. Non mi stupisco di Bonelli e Fratoianni, ma di tanti tifosi della presunzione d’innocenza che attaccano con la bava alla bocca”.
Piero Santarelli