AGI – Un nuovo trilaterale con al centro l’allargamento Nato è previsto tra i ministri degli Esteri di Turchia, Svezia e Finlandia nel vertice di Bucarest in programma oggi e domani. A confermare l’incontro di alto livello il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, che ha comunque invitato alla prudenza perchè i dubbi e il veto di Ankara rimangono.
“Il dialogo procede positivamente. Tuttavia siamo ancora in attesa di passi concreti, attendiamo che Svezia e Finlandia vengano incontro alle nostre preoccupazioni, procedano con le estradizioni e approvino una legislazione adeguata. Il problema è sopratutto con la Svezia, non con la Finlandia”, ha detto Cavusoglu.
Turchia, Svezia e Finlandia hanno siglato un memorandum di intesa lo scorso giugno a Madrid, in cui i due Paesi scandinavi si sono impegnati a consegnare i terroristi di cui la Turchia richiede l’estradizione e abolire l’embargo deciso nel 2019 e che sanciva il divieto di vendere armi ad Ankara.
Delle condizioni contenute nel memorandum l’embargo è stato abolito e la Svezia ha anche approvato una nuova, più stringente, legislazione anti terrorismo. Tuttavia i problemi non mancano. Lo scorso 21 novembre l’ambasciatore svedese ad Ankara è stato convocato dopo una manifestazione avvenuta a Stoccolma in cui hanno sventolato bandiere del Pkk, organizzazione considerata terroristica da Usa e Ue che è in guerra con la Turchia dal 1984.
Si tratta della seconda convocazione in poche settimane per l’ambasciatore svedese, già chiamato dal ministero degli Esteri per una trasmissione sulla tv pubblica svedese in cui è stato insultato pesantemente il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
In base a quanto riporta il quotidiano Hurriyet, la delegazione turca avrebbe ultimamente insistito per la consegna di nove presunti terroristi dalla Svezia e sei dalla Finlandia. Se confermato si tratterebbe di un ridimensionamento rispetto all’accordo raggiunto a Madrid, in cui si prevede l’estradizione da parte della Svezia di 21 ricercati, 11 legati ai separatisti curdi del Pkk e 10 accusati di aver partecipato al golpe, più altri 12 che vivono in Finlandia.
Al momento 28 dei 30 Paesi membri della Nato hanno ratificato la richiesta di ingresso nell’Alleanza di Helsinki e Stoccolma; mancano all’appello l’Ungheria, che ha però annunciato la ratifica a gennaio e soprattutto la Turchia. Veto pesante perchè per procedere all’annessione è necessaria la ratifica di tutti i membri.
E per la ratifica della Turchia si è mosso il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, recatosi ad Ankara lo scorso 3 novembre. Una visita che ha preparato il terreno alla missione del neo premier svedese Ulf Kristersson avvenuta pochi giorni dopo, dai toni cordiali, che ha sicuramente favorito il dialogo con Erdogan.
Ma per togliere il veto Ankara chiede le estradizioni, come stabilito dal protocollo di Madrid. “Svezia e Finlandia hanno siglato il memorandum. è il momento di accogliere questi due Paesi nella Nato”, ha detto Stoltenberg.
Sulle affermazioni del segretario generale Nato è poi intervenuto Cavusoglu, il quale ha specificato che i due Paesi scandinavi “hanno mantenuto alcuni degli impegni, ma non tutti”. La Turchia attende “passi concreti” per un via libera che con tutta probabilità non arriverà nel vertice di Bucarest.