AGI – Dopo un’apertura istituzionale – con la presenza di Sergio Mattarella, primo presidente della Repubblica tra il pubblico di Sanremo, e lo show di Roberto Benigni che celebra i 75 anni della Costituzione di fronte al suo “amato custode” – la seconda serata regala qualche polemica decisamente più concreta del nude look di Ferragni o dei vasi da fiori scassati da Blanco. Prima Francesca Fagnani, coconduttrice di oggi, in un monologo nel quale dà voce ai minori detenuti nel carcere di Nisida, tira una stoccata al pm Nicola Gratteri. Poi Fedez, in un brano il cui testo – assicura – non era stato concordato con la Rai – attacca il viceministro Galeazzo Bignami per una sua frase sull’aborto e ne strappa una foto: quella famosa dell’addio al celibato con l’abito da gerarca nazista.
Oltre agli altri 14 concorrenti, la consueta messe di superospiti, dalla pattinatrice Francesca Lollobrigida a Drusilla Foer, mattatrice della scorsa edizione, fino a Massimo Ranieri e Al Bano che hanno accompagnato Morandi in una emozionante rivisitazione di tanti vecchi classici della canzone italiana. Senza dimenticare i Black Eyed Peas, che trasformano l’Ariston in una discoteca, tra successi nuovi e meno recenti, per la loro seconda volta al Festival.
Prima del monologo di Fagnani, a dare voce ai senza voce era stata l’attivista persiano-lucana Pegah Moshir Pour, che ha ricordato la lotta per la libertà delle donne iraniane e la violenza della repressione degli ayatollah. “In Iran non sarei potuta essere così vestita e truccata e non avrei potuto parlare di diritti umani da un palcoscenico”, dice, “perché sarei stata arresta o forse addirittura uccisa. La parola Paradiso deriva dall’antico termine persiano Pardis, giardino protetto. Allora io vi chiedo: Esiste un Paradiso Forzato? Ahimè sì… Come altro si può chiamare un luogo dove il regime uccide persino i bambini?”.