«Uno sguardo che vale più di mille parole, dopo più di 120 ore sotto le drammatiche macerie tra Siria e Turchia.
Un miracolo della Vita, in mezzo a tragedia e distruzione», così Matteo Salvini ha postato sulla sua pagina facebook la foto di questo bimbo o bimba rinvenuto tra le macerie.
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AGI – A una settimana dal terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria che ha provocato oltre 33 mila morti, i soccorritori hanno estratto altri sopravvissuti dalle macerie mentre le Nazioni Unite avvertono che il bilancio è destinato a salire ancora.
Un bambino e una donna di 62 anni sono stati gli ultimi salvati, miracolosamente, dopo quasi sette giorni di permanenza sotto le macerie degli edifici crollati.
Mustafa, sette anni, è stato salvato nella provincia di Hatay, nel sud-est della Turchia, mentre Nafize Yilmaz è stata liberata a Nurdagi, sempre nell’Hatay, ha riferito l’agenzia di stampa statale Anadolu. Entrambi erano rimasti intrappolati per 163 ore prima di essere salvati domenica.
Corsa contro il tempo
L’agenzia turca che si occupa delle emergenze ha dichiarato che più di 32.000 persone appartenenti a organizzazioni turche sono impegnate nelle operazioni di ricerca e salvataggio, insieme a 8.294 soccorritori internazionali. Le squadre di ricerca stanno affrontando una corsa contro il tempo, mentre gli esperti avvertono che le speranze di trovare persone vive tra le macerie si affievoliscono ogni giorno che passa.
Nella devastata città turca di Kahramanmaras, vicino all’epicentro del terremoto, gli escavatori hanno scavato tra montagne di macerie contorte, mentre una squadra di soccorso ha recuperato un corpo dalle macerie. Ma in molte aree le squadre di soccorso hanno dichiarato di non disporre di sensori e di attrezzature di ricerca avanzate finendo a scavare tra le macerie con le pale o solo con le mani.