AGI – Antifascismo e Costituzione. A due giorni dalla festa della liberazione e dopo il voto in Senato delle mozioni sul 25 aprile le polemiche non si placano e la ricorrenza che viene invocata da tutti come patrimonio di tutti non cede il passo a una vera pacificazione.
“Resto allibito di fronte allo stravolgimento della verità sulle mie parole scambiate alla buvette del Senato con due giornalisti di Ansa e Agi a cui si è accostato un giornalista di Repubblica”, dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Le mie parole – prosegue – sono subito state riportate fedelmente dalle due agenzie (che allego) che, riferendosi al voto non unitario appena concluso in Aula sulla mozione del centrodestra, erano testualmente queste: ‘la parola antifascismo non c’è nella Costituzione, dando così ragione al senatore Lucio Malan”.
“Aggiungevo, inoltre, di riconoscermi nei valori della Resistenza che sono espressi in positivo nella prima parte della Costituzione. Non sono quindi io a dover rettificare alcunchè – puntualizza la seconda carica dello Stato – ma chi non sa leggere le agenzie o vuole a tutti i costi polemizzare e offendere. Sto raccogliendo le dichiarazioni e i commenti vistosamente falsi e offensivi, diversi dal legittimo dissenso, per valutare ogni opportuna azione a tutela della mia onorabilità”.
La Russa all’altare della Patria e poi a Varsavia
La Russa martedì mattina sarà all’Altare della Patria con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, mentre il pomeriggio alla commemorazione di Jan Palach in piazza San Venceslao a Praga.
E così dopo il ‘vergogna, vergogna urlato dalla maggioranza nell’emiciclo di Palazzo Madama alla volta delle opposizioni che non hanno votato il testo messo a punto dalle forze politiche che sostengono il governo, la scia delle rimostranze reciproche prosegue: “Ogni sua dichiarazione è sempre ostinatamente divisiva. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dovrebbe valutare da solo la propria adeguatezza al ruolo che ricopre”, ha detto il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, a margine di un evento organizzato dall’Università di Pisa e nel dibattito politico la divisione resta, nonostante l’invito all’unità che arriva da entrambi i fronti.
Salvini: “Celebrerò la Liberazione e poi al lavoro”
“So quello che farò io” il 25 aprile “celebrerò la liberazione del nostro Paese, starò un po’ in famiglia e lavorerò come lavorerò il primo Maggio, perché gli italiani ci pagano per farlo”, rende noto il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini. “Il 25 aprile è la festa della libertà e di tutti. Io sarò alle Fosse Ardeatine a depositare una corona a nome del Governo. Non mi pare che ci siano da fare ulteriori polemiche”, annuncia Antonio Tajani, ministro degli Esteri.
“La Festa della Liberazione dovrebbe essere di tutti”, sostiene il deputato di Forza Italia, Flavio Tosi. “Purtroppo il centrodestra ha fatto un errore storico, abdicando rispetto ai contenuti. E questa data è diventata la festa dei partigiani, identificati con la Cgil e il Pci. In realtà senza l’esercito italiano, gli alleati e gli stessi partigiani, che non erano tutti di sinistra, non ci sarebbe stata alcuna Liberazione. Mi auguro che presto diventi una celebrazione, naturalmente antifascista, ma al di sopra di ogni parte politica”.
“Parlare di sostituzione etnica da parte di un ministro, parlare dalla seconda carica dello Stato che non riconosce nella Costituzione i valori antifascisti significa incentivare una lettura diversa della storia che rischia di portare fuori dai binari il nostro Paese”, osserva il segretario nazionale del Partito Socialista Italiano, Enzo Maraio.
Il 25 aprile secondo i leader politici
“Il 25 aprile saremo in piazza del Pantheon a Roma a partire dalle ore 10 con le associazioni partigiane e degli ucraini in Italia, insieme a movimenti, partiti e associazioni. Desideriamo celebrare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo e continuare a esprimere pieno sostegno alla resistenza Ucraina contro il fascismo del dittatore Putin”, annuncia il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
“Si avvicina la giornata del 25 aprile ed è ormai scontato attendersi l’ennesima dichiarazione revisionista da parte di qualche esponente della maggioranza. Oltre all’evidente difficoltà di questa destra nel fare i conti con il proprio passato, c’è però un chiaro disegno dietro queste stupidaggini che ormai periodicamente vengono dette: distrarre l’opinione pubblica e i media dai totali fallimenti economici, sociali e ambientali di questo governo”, attacca il M5s con Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera.
“Lo schema – sottolinea – è semplice e rodato. E ormai sempre uguale. Ma noi non ci caschiamo e non abboccheremmo ai loro tranelli, li terremo inchiodati sulle loro incapacità e inadeguatezze. Per quel che ci riguarda festeggeremo il 25 aprile con lo stesso amore di sempre e non lasceremo che venga macchiato dall’ennesima dichiarazione annunciata e mirata a storpiare la verità. La stessa determinazione di questa giornata la metteremo ogni giorno per contrastare chi, non solo non si riconosce appieno nei valori del 25 aprile, ma calpesta ogni giorno i diritti e i bisogni di cittadini e famiglie”, spiega.