Cinquemila euro sono una bella sommetta per un immigrato che intende fare il grande passo di approdare il continente europeo ed evitare quella sorta di domicilio coatto che sono i Centri di dove tutti gli arrivati vengono trattenuti per mesi.
Si tratta di una vera e propria garanzia finanziaria. La chiede il governo italiano attraverso il decreto del ministero dell’Interno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 settembre 2023 n. 221 che fissa a 4.938 euro l’importo che deve garantire allo straniero, per il periodo massimo di trattenimento (4 settimane), la disponibilità di un alloggio adeguato, sul territorio nazionale; della somma occorrente al rimpatrio; dei mezzi di sussistenza minimi necessari, a persona. L’aggiornamento dell’importo sarà a cadenza biennale, di seguito alla definizione del costo medio del rimpatrio. Una nuova mossa nel tentativo di fermare le partenze illegali.
L’importo dovrà essere aggiornato a cadenza biennale. Parallelamente dovrà essere definito anche il costo del rimpatrio.
IN questo modo si intendono fermare le partenze illegali.
Come dire: “ce l’hai cinquemila euro per andare in Italia e sbarcare a Lampedusa? No? Allora meglio che non parti perché altrimenti ti troveresti in una sorta di campo di concentramento”. Una misura che è passata sotto silenzio dei mezzi di comunicazione. Quindi, una volta arrivato lo straniero dovrà dichiarare se ha i soldi per pagare la sua libertà oppure se opterà per essere trattenuto.
La garanzia finanziaria, bancaria o attraverso polizza fideiussoria assicurativa, dovrà essere diretta. Non si ammette la garanzia di un terzo. Deve essere immediata. Appena l’immigrato arriva e sono effettuate le attività di riconoscimento attraverso le impronte digitali e con i documenti a disposizione, dovrà essere esibita.
Quindi, qualora l’immigrato si svincoli dalla condizione di controllo, allontanandosi, scatterà il decreto del Prefetto che requisirà la somma che sarà diretta ad impinguare il bilancio dello Stato.